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Uccisa in casa
dal figlio rapinatore

Aveva riconosciuto il figlio mentre in piena notte rubava, insieme a un complice, preziosi e denaro dalla cassaforte di casa e per questo è stata massacrata con 30 coltellate: è morta così Maria Agnese Coscia, la pensionata di 62 anni trovata morta venerdì mattina, nella sua abitazione, a Maddaloni (Caserta). La rapina era stata organizzata per acquistare droga.

Il figlio, Manlio Spagnuolo, di 26 anni, e il complice, Francesco De Santi, di 30, per disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sono stati sottoposti a fermo la scorsa notte quali indiziati dei reati di concorso in omicidio aggravato e rapina. I fermi sono scattati al termine di lunghi interrogatori nella Questura di Caserta da parte del pm Marco Guarriello e degli investigatori della Squadra Mobile della stessa Questura e del Commissariato di Maddaloni. Nel corso delle indagini, la Polizia ha recuperato l'arma del delitto e una parte della refurtiva, che era stata nascosta dove lavorava Francesco De Santi.

I due hanno riferito che, la notte del delitto, fra giovedì e venerdì scorso, erano sotto l'effetto di qualche sostanza, particolare che potrebbe spiegare l'efferatezza dell'omicidio. Ai poliziotti Spagnuolo ha riferito di essere schiacciato dal peso del rimorso, per questo avrebbe deciso di confessare e raccontare i terribili attimi in cui ha ucciso la madre; sarebbe stato lui a colpirla con due coltelli da cucina prelevati in casa, mentre l'amico tratteneva la donna.

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