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Elettrodotto Terna,
parroco invita a
non votare

Padre trifirò terna

“Non fatevi imbrogliare da nessuno, specialmente da coloro che vi fanno spaventare dicendovi che perderete la pensione o altro se non andate a votare. Diamo, invece, un altro segnale a questa politica sporca, affaristica e disumana, non andiamo a votare. “ E’ Padre Giuseppe Trifirò, il parroco ‘No Terna’ di Pace del Mela, ad urlare in una lettera aperta indirizzata ai cittadini della Valle del Mela, pubblicata sul sito internet della parrocchia Santa Maria della Visitazione,  il suo disappunto verso chi avrebbe dovuto lottare insieme con i cittadini per tutelare il loro diritto alla salute  e non lo ha fatto. Facciamo capire ancora una volta- prosegue il sacerdote- che non ci sentiamo rappresentati da nessuno di loro e che il nostro territorio vogliamo gestirlo direttamente noi. Una battaglia quella degli abitanti e delle istituzioni locali contro l’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi che dura da ben sette anni. A nessuno interessa che viviamo in una zona ad alto rischio ambientale- scrive ancora padre Trifirò, che ricorda le bellezze di una terra di sole e mare,  le primizie e i meravigliosi frutti e che, oggi, dopo 40 anni di pesante industrializzazione e  scempio ambientale, è diventata famosa per i numerosi casi di tumore accertati dall’Enea- scrive il parroco- e dall’organizzazione mondiale della sanità. Nei giorni scorsi padre Trifirò si era rivolto al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e a tutta la classe politica per chiedere l’interruzione della costruzione dell’elettrodotto tra Villafranca e la Valle del Mela e, sempre in prima linea, aveva anche partecipato al corteo di protesta a Palermo culminato in sit-in davanti a Palazzo d’Orleans. Tutto inutile – scrive on line- visto che  Terna sta lavorando notte e giorno anche sotto la pioggia  e nei giorni festivi. Dunque – conclude il parroco battagliero -se il voto è un diritto- dovere, volto solo ad assicurare ai governanti un lussuoso stipendio e un avvenire sicuro, per loro e  per le loro settime generazioni, mentre i nostri diritti non vengono tutelati, allora: non andiamo a votare.  

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