“Il senso dell’elezione di Papa Francesco, pur restando nascosto nel mistero di Cristo, sembra racchiuso in quegli attimi di silenzio nei quali egli ha chiesto al popolo di pregare per invocare dal Signore la Benedizione sul suo Vescovo, chinandosi per ricevere questa Benedizione”. Questo per mons. Santo Marcianò, vescovo di Rossano, è uno dei gesti più importanti con cui si apre il pontificato di Papa Francesco I. “E’ lo Spirito Santo che, attraverso le parole e la persona del nuovo Pontefice, attraverso il nome da lui scelto, indica a noi, Chiesa, il cammino da intraprendere in questo momento della storia. Un cammino di «Vescovo e popolo», perché questo la Chiesa è: popolo di Dio che, assieme ai suoi pastori, può crescere nella «fratellanza, nell’amore, nella fiducia», riscoprendosi, in questi giorni così “storici”, comunità viva perché vivificata dall’amore di Cristo. Un cammino di essenzialità e sobrietà, di povertà e semplicità, di giustizia e condivisione – prosegue il presule - che la Chiesa, a imitazione del Suo Signore, è chiamata a vivere, per essere realmente strumento di salvezza di tutto il genere umano, soprattutto dei poveri, dei semplici, degli ultimi. Tracciato dalle prime, semplici parole e dai gesti sobri del Papa, questo è il cammino che egli stesso aveva percorso accanto alla sua gente, ai poveri della sua terra, soprattutto nel tempo difficile di una crisi economica che, ora, affligge il mondo intero. Il «grazie» detto dal nuovo Papa ai tanti fedeli presenti che lo hanno accolto e il «grazie» indirizzato, prima di tutto, al suo predecessore, sono testimonianza di come la vita cristiana debba essere una continua espressione di gratitudine a Dio. Questa gratitudine si unisce alla preghiera, diventa essa stessa preghiera di lode al Signore, per intercessione della Vergine Maria, alla cui «custodia» il Papa affiderà il popolo e l’inizio del suo ministero e al cui Cuore anche noi, Chiesa diocesana di Rossano – Cariati, ci rivolgiamo con fiducia, invocando la protezione per Papa Francesco e chiedendo a Lei di portare al Signore il nostro «grazie», commosso e stupito, per questo nuovo, grande dono del Suo Amore, della Sua Misericordia, della Sua Provvidenza.