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Arriva un’altra offerta
Rinviata ogni decisione
sulla proposta Bonina

carrefour

Si complica il percorso del Gruppo Bonina in procinto di acquisire l’ex ipermercato Carrefour, ancora chiuso, ubicato all’interno del centro commerciale “Milazzo” di Olivarella. L’incontro previsto per venerdì scorso nella sede del ministero dello Sviluppo economico per l’esame della “controproposta” avanzata dalla società “V. Bon” del gruppo commerciale di Barcellona Pozzo di Gotto, è slittato al prossimo 27 marzo alle 10. A quanto pare l’unica offerta pubblica lanciata da una società di Bonina – con una proposta diversa da quella prevista dal bando pubblico – per rilevare tutti i 16 punti vendita della Gdm - Grande distribuzione meridionale, tra cui è compreso l’ex Carrefour di Olivarella, è stata controbilanciata da una seconda offerta di acquisizione avanzata da un altro gruppo concorrente. Ciò è bastato per far slittare il vertice di venerdì durante il quale si sarebbe dovuto decidere se accogliere o meno la contropartita offerta dall’imprenditore barcellonese che proponeva una offerta di acquisizione rilanciando condizioni assai diverse da quelle previste dal bando di cessione predisposto dall’amministratore straordinario prof. Marcello Parrinello, nominato dalla sezione fallimentare del Tribunale di Milano su designazione del ministero dello Sviluppo economico. Le organizzazioni sindacali che avevano sospeso la protesta iniziata in Prefettura a Reggio Calabria, sono state informate dello slittamento della seduta con uno scarno comunicato: «Essendo ancora in corso la trattativa riguardante la vendita dell’azienda Gdm in liquidazione in amministrazione straordinaria, l’incontro previsto per il 15 è rinviato al 27 marzo alle 10». Nulla di più. Solo le indiscrezioni circolate hanno poi rivelato dell’esistenza di una seconda offerta rilanciata, a quanto pare a tempo scaduto, a seguito della proposta Bonina. Il commissario Marcello Parrinello avrebbe confermato la notizia. Lo stesso amministratore ha annunciato che a breve vi sarà una riunione più ampia e articolata con i sindacati nella sede del ministero dello Sviluppo economico per discutere di tutte le trattative che ruotano intorno alla “Gdm Grande distribuzione meridionale” in liquidazione. Lo stesso commissario non ha nascosto un cauto ottimismo alla luce della nuova offerta, soprattutto per il fatto che il gruppo Gdm continua a rimanere ancora appetibile sul mercato. Allo stato attuale si conoscono solo le proposte del Gruppo Bonina che vorrebbe rilevare tutti i 16 punti vendita della Gdm. Quello di Milazzo è l’unico rimasto in Sicilia. Gli altri due, a San Cataldo (Caltanissetta) e Castrofilippo (Agrigento) sono stati già ceduti. I restanti 15 punti vendita che Bonina vorrebbe acquisire sono dislocati tutti in Calabria e soprattutto in provincia di Reggio. I 16 punti commerciali creati dal gruppo Gdm quando erano in funzione fatturavano 150 milioni di euro. Nessuno nell’entourage di Bonina pensa che possa essere riconfermato il volume di affari e per questo l’offerta è stata rielaborata con la formulazione di una controproposta che prevede una riduzione di personale e che, se accolta, permetterà al gruppo di issare le insegne “Mercati alimentari” e “Sigma” sia a Milazzo che in Calabria. L’amministratore straordinario Marcello ha dovuto demandare la questione all’esame del Comitato di sorveglianza e dal ministero dello Sviluppo economico. Il nodo che interessa i sindacati è il reimpiego dei lavoratori che rischiano di perdere per sempre l’unica opportunità di lavoro offerta dall’asfittico mercato occupazionale.

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