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I senatori M5s
fanno... outing

 

Anche Fabrizio Bocchino, senatore del M5S fa 'outing': su Fb 'confessa' di aver votato per Grasso alla presidenza del Senato e annuncia di essere pronto a trarne le conseguenze. "Per quelli che ancora non lo sanno, ebbene io ho votato Grasso. L'ho fatto perché sentivo insostenibile il peso di essere accostato, seppur lontanamente, all'elezione di Renato Shifani alla seconda carica dello Stato. Per me non è solo una questione politica, ma anche etica" scrive il senatore siciliano che spiega: "Non tutti nel gruppo hanno condiviso questa mia scelta, molti la ritengono sbagliata, ma mi sento di poter dire che tutti l'hanno compresa". 
"Il gruppo è coeso, tutti faremo tesoro di questa esperienza", scrive ancora l'esponente del M5S che ci tiene poi a precisare "un'ultima cosa. C'é anche un altro motivo per cui l'ho fatto. Prima di votare, mi sono giunti tantissimi messaggi da attivisti ed elettori sia pubblici che privati, la maggior parte dei quali in una sola direzione. Mi hanno aiutato nel difficilissimo e travagliatissimo compito di scrivere quel nome dentro la cabina elettorale. In quel momento, mi sono sentito un portavoce". Per questo Bocchino conclude: "Non so se con il mio voto io ho mentito agli elettori o no. Su questo punto, io ora sono sinceramente confuso. Vi prego di aiutarmi a capire. Fatelo senza impedimenti, pacatamente. Io sono pronto a trarre le conseguenze, altrettanto pacatamente e in serenità".
Anche la senatrice M5S Elena Fattori ha votato Grasso alla presidenza del Senato. Lo annuncia la stessa esponente del Movimento su Fb dove afferma di seguire "le direttive del nostro portavoce Vito Crimi" in tale senso. "Credo si fosse già capito ma ora lo dichiaro a chiare lettere: io ho votato Grasso. L'ho votato però, molto sinceramente, convinta di adeguarmi alle indicazioni dell'assemblea e della mia coscienza" sostiene la parlamentare ricordano che si è trattato di una riunione "estremamente concitata, sofferta, purtroppo conclusasi in fretta e senza il tempo di raccogliere le idee e di ricapitolare le decisioni, di verificare i presenti, e dalla quale l'unica cosa emersa all'unanimità è stato il no a Schifani". Quindi, sostiene, "non tanto in mancanza di coerenza abbiamo peccato ma piuttosto in un' organizzazione ancora imperfetta. Ma maggiormente del fatto di esserci lasciati prendere troppo dalle emozioni e tropo poco dalla logica politica ma concedeteci l'attenuante del fatto che eravamo lì da soli due giorni". "Il mio voto a Grasso forse non lo devo spiegare troppo, ho descritto già l'impatto che quell'assemblea ha avuto su di me e di quanto mi disgustasse l'idea di avere un personaggio del genere come presidente del Senato. Questa però - continua - ci tengo a puntualizzare, era una votazione per una carica istituzionale che non significa assolutamente né da parte mia né del gruppo un'apertura ad appoggi a forze politiche. Non so se è doveroso un mea culpa, da pare mia ma per umiltà di fronte agli errori che sicuramente in qualche modo ho fatto lo farò. Ho agito nella piena convinzione di coerenza con i gruppo, e cercando di indagare in rete prima del voto, l'opinione de cittadini, per quello che si poteva fare in quei pochi concitati minuti. A voi un eventuale giudizio ma per favore senza insulti.....".

Anche Fabrizio Bocchino, senatore del M5S fa 'outing': su Fb 'confessa' di aver votato per Grasso alla presidenza del Senato e annuncia di essere pronto a trarne le conseguenze.

 

 "Per quelli che ancora non lo sanno, ebbene io ho votato Grasso. L'ho fatto perché sentivo insostenibile il peso di essere accostato, seppur lontanamente, all'elezione di Renato Shifani alla seconda carica dello Stato. Per me non è solo una questione politica, ma anche etica" scrive il senatore siciliano che spiega: "Non tutti nel gruppo hanno condiviso questa mia scelta, molti la ritengono sbagliata, ma mi sento di poter dire che tutti l'hanno compresa". 

"Il gruppo è coeso, tutti faremo tesoro di questa esperienza", scrive ancora l'esponente del M5S che ci tiene poi a precisare "un'ultima cosa. C'é anche un altro motivo per cui l'ho fatto. Prima di votare, mi sono giunti tantissimi messaggi da attivisti ed elettori sia pubblici che privati, la maggior parte dei quali in una sola direzione. Mi hanno aiutato nel difficilissimo e travagliatissimo compito di scrivere quel nome dentro la cabina elettorale. In quel momento, mi sono sentito un portavoce". Per questo Bocchino conclude: "Non so se con il mio voto io ho mentito agli elettori o no. Su questo punto, io ora sono sinceramente confuso. Vi prego di aiutarmi a capire. Fatelo senza impedimenti, pacatamente. Io sono pronto a trarre le conseguenze, altrettanto pacatamente e in serenità".

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