La Dia sta ultimando il sequestro (valore 30 mln) delle società di servizio dei porti di Palermo e Termini Imerese. Il provvedimento riguarda Portitalia, New Port, Tcp-Terminal Containers Palermo, Csp-Compagnia Servizi Portuali e la coop Clpg Tutrone, nella disponibilità degli appartenenti e/o contigui a Cosa nostra: i due Antonino Spadaro, di 56 e 64 anni, Maurizio Gioé, di 54, Girolamo Buccafusca, 55 anni, tutti di Palermo. Avrebbero monopolizzato trasporto, logistica e distribuzione delle merci nei due porti.
Il provvedimento è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. La New port Spa che nasce dalla trasformazione delle Compagnie Portuali in società ha monopolizzato, secondo l'accusa, di fatto, il trasporto, la logistica e la distribuzione delle merci nei due principali scali portuali dell'area palermitana fino alla prima metà del 2011 quando, nel mese di giugno, in seguito all'intervento della Prefettura di Palermo, ha ceduto i propri rami d'azienda a due nuove società, la Portitalia Srl. e la Tcp Soc Coop arl. La società aveva costituito un network nei punti strategici del Mediterraneo, quali i porti di Savona, Genova, Palermo, Termini Imerse (PA) e Valencia, in Spagna. "Un'attenta analisi dei vari passaggi che avevano caratterizzato la trasformazione della vecchia cooperativa lavoratori portuali, fino alla creazione della "New port S.p.A", evidenzia che il cambiamento della ragione sociale, di fatto, non ha mutato - affermano i magistrati - la reale composizione dei titolari delle quote azionarie, con riferimento a quelle persone coinvolte a vario titolo, in vicende di mafia".
La New Port aveva fra i soci, anche lavoratori, numerosi pregiudicati per vari reati tra cui Antonino Spadaro, 57 anni, presunto affiliato della famiglia mafiosa della Kalsa, Antonino Spadaro, 65 anni, denunciato per associazione per delinquere nel 1982, Girolamo Buccafusca, 57 anni, affiliato alla famiglia mafiosa della Kalsa con precedenti per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, associazione di tipo mafioso ed estorsione "Sebbene la New Port avesse provveduto attraverso mirate operazioni di restyling ad allontanare i pregiudicati nonché a cedere il ramo d'azienda alle altre due società appena costituite: Portitalia e Tcp le relative modalità di pagamento della cessione, - affermano gli investigatori - che prevedendo in entrambi i casi il limite temporale di 18 anni per il saldo del prezzo di vendita, apparivano chiaramente calibrate per una operazione di riassetto formale ed al fine di eludere l'interdittiva prefettizia". Sono state sequestrate oggi le quote sociali ed i beni aziendali delle società, per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro. (ANSA)
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