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Sarà costituito
un tribunale ad hoc

Le autorità giudiziarie indiane hanno disposto la costituzione di un tribunale ad hoc per esaminare il caso dei due marò ritornati ieri a New Delhi. Lo riferiscono oggi i media indiani. L'Alta Corte di New Delhi ha emanato ieri sera un'ordinanza per formare uno speciale organo giudicante come stabilito nella sentenza della Corte Suprema del 18 gennaio. La decisione è stata presa dopo l'autorizzazione del ministro della Giustizia. 

Lo scorso 9 marzo il governo indiano aveva già avviato le procedure per il tribunale speciale dopo le accuse di ritardo da parte della Corte Suprema. Come promesso ieri al sottosegretario italiano agli Esteri Staffan de Mistura, il governo di New Delhi intende ora accelerare il complesso iter. Ai giornalisti il ministro della Giustizia Ashwani Kumar ha detto che la proposta inviata dal ministro dell'Interno è stata approvata "in principio" dal suo dicastero, il quale "é impegnato a mettere a punto altri dettagli".

Spera "di ottenere il via libera definitivo dal presidente della corte Suprema Altamas Kabir già la prossima settimana". Secondo lui, il nuovo tribunale si occuperà del caso con una procedura accelerata ("fast track"). L'organismo dovrà decidere se la giurisdizione sul caso spetta all'India oppure se rientra nell'ambito nel diritto internazionale che prevede la competenza della giustizia italiana in base alla Convenzione Onu sul Diritto del Mare (Unclos).

Palazzo Chigi smentisce la ricostruzione della seduta del Cisr quale riportata da alcuni quotidiani oggi. In realta - si spiega - non ci sono stati nessuna accusa e nessun "processo" al ministro degli Esteri per la vicenda dei due Marò tornati in India

I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono arrivati oggi a New Delhi attorno alle 18 locali (le 13:30 italiane). Lo ha appreso l'ANSA da fonte diplomatica. Insieme a loro è giunto nella capitale indiana anche il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura.

"Siamo militari, noi andiamo avanti e andremo avanti", hanno detto i due marò, in volo per l'India, secondo quando riferito a Radio 24 dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura che li ha accompagnati.

Sono partiti la notte scorsa per l'India a bordo di un velivolo militare decollato dall'aeroporto di Brindisi. I militari risiederanno nell'ambasciata italiana a New Delhi.

"Come ministro della Giustizia ho un solo compito, quello di ottenere che ai nostri Marò sia riconosciuto un livello di garanzia tale da assicurare loro un giusto processo". Lo ha detto il Guardasigilli Paola Severino. "Le due condizioni - ha ricordato il ministro, a margine del forum giuridico Italia-Russia - sempre rimaste fisse in questa vicenda sono che i nostri Marò potessero essere processati da un tribunale che si schierasse ai principi della normativa internazionale e che si avesse la garanzia che neppure da un punto di vista ipotetico potessero essere assoggettati alla pena di morte". Il problema della giurisdizione, ha proseguito Severino, "deve essere risolto secondo la normativa internazionale. Questo è il quadro entro cui dal punto di vista del ministro della Giustizia e del diritto si è sempre svolta la vicenda, ma il modo con il quale ottenere questi risultati non è certo nelle funzioni del ministro della Giustizia". IL Guardasigilli ha comunque espresso ottimismo. "Le ultime notizie - ha spiegato - sono di apertura e di dialogo diplomatico forte che offre la prospettiva di una soluzione garantita della vicenda". Quanto ai possibili danni d'immagine dell'Italia, ha concluso, "contano i risultati".

E si terrà martedì prossimo alla Camera, in un'ora ancora da definire, l'informativa del governo sulla vicenda dei marò. A riferire dovrebbero essere il ministro degli Esteri e quello della Difesa. E' quanto ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

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