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Formazione, oggi in
piazza i lavoratori

Oggi, alle 9,30, la manifestazione della Cisl davanti all’assessorato alla Formazione per protestare contro le iniziative adottate dal presidente della Regione Rosario Crocetta e dall’assessore Nelli Scilabra che hanno già portato alla chiusura di 235 enti formativi e all’avvio delle procedure per escluderne altri 43 dai finanziamenti regionali. «Protesteremo come sempre civilmente e liberamente – ha dichiarato il segretario regionale Maurizio Bernava – per proporre soluzioni, ma abbiamo bisogno di un confronto sociale che chiediamo sin dall’insediamento del presidente Crocetta, su tutte le principali emergenze della regione. Un confronto nell’ambito del quale poter proporre percorsi per ristrutturare e qualificare le politiche del settore della formazione. Riflettano il presidente Crocetta e il suo governo: è proprio la mancanza di un confronto sociale che questo governo continua a negare, ad esasperare il clima». Bernava, in particolare, intende chiedere certezze sulla tutela dei lavoratori. «Ci auguriamo – ha aggiunto – che l’assessore alla Formazione Scilabra ci conceda lo spazio di contatto e confronto, per conoscere finalmente il percorso e il progetto che la Regione ha previsto per la tutela degli operatori del settore, dopo le decisioni annunciate sull’Avviso 20 e su tutto il sistema». E per eventuali discutibili gestioni di enti formativi riconducibili in passato al sindacato ha chiamato in causa i suoi predecessori. «Ci spiace davvero – ha, infatti, affermato Bernava – che solo il presidente della Regione e il suo governo sembrano non essersi accorti che l’attuale gruppo dirigente della Cisl siciliana, da tempo ormai, ha rotto ogni legame con la passata gestione del sistema della formazione, allo scopo di essere liberi e non condizionati nell’azione sindacale. Dal 2009 –ha sottolineato –la Cisl si è fatta carico di una scelta coraggiosa e di autonomia che merita rispetto, affermando coerentemente l’interesse solo alla tutela dei lavoratori, liberandosi della gestione dello Ial, senza alcuna vendita, ma con la sola cessione della gestione dell’ente. Dal 2009 –ha insistito Bernava –per la Formazione professionale la Cisl si è mobilitata, ha proposto soluzioni e riforme che hanno il solo scopo di riqualificare, ristrutturare e riorganizzare il sistema con criteri di qualità e legalità, proposte, peraltro, fonti di accordi mai rispettati dal precedente governo regionale, sempre attento solo agli interessi degli enti e della politica che ha occupato interamente il settore. Dal 2008 –ha concluso – siamo impegnati in tutti quei settori, dai forestali ai precari degli enti locali, rifiuti, formazione professionale, fonti principali di un debito finanziario della Regione ormai insostenibile; mobilitati sempre e solo allo scopo di coniugare l’esigenza di reale cambiamento con la tutela dei lavoratori, delle loro famiglie e del loro futuro ». Immediata la replica di Crocetta: «Di fronte alla “manciugghia” diffusa, al sistema delle finte vendite agli amici per sottrarre i soldi ai lavoratori per appropriarsi delle risorse dei siciliani, di fronte alla scadente formazione che non prepara i giovani e non garantisce lo stipendio ai lavoratori, di fronte al fatto che la Regione intende garantire tutti i lavoratori – ha commentato il presidente della Regione, con chiaro riferimento anche alle recenti minacce nei suoi confronti, oltre che all’assessore Scilabra e al commissario Annarosa Corsello - non temiamo né gli annunci sulla “benzina”, né quelli di manifestazioni che non dovrebbero essere rivolte contro la Regione, che paga gli enti per pagare a loro volta i lavoratori, ma contro gli enti stessi. La verità – ha aggiunto Crocetta - viene sempre fuori. Nessuno pensi di usare la forza o di costringere coi soliti atti o peggio con gli intrighi di palazzo a fare azioni illegali. L’avviso 20 non ha copertura finanziaria? Si provvederà a riorganizzare i corsi trovando le risorse necessarie. Chi teme la riqualificazione della formazione? Alcuni enti sono destinati a perdere l’accreditamento poiché non hanno pagato i lavoratori». I tagli, a giudizio di Crocetta, sono inevitabili, dal momento che attualmente vi sono “2200 enti che si dividono 150 milioni di euro. Naturalmente, ad alcuni toccano le briciole ad altri la focaccia.

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