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Bersani stasera al Colle
Pd: accordo possibile

"Abbiamo riferito al presidente incaricato la preoccupazione dei gruppi parlamentari del Pd per le condizioni gravi del nostro Paese che si stanno aggravando di ora in ora e abbiamo sottolineato la necessità che il Paese abbia al più presto un governo, un governo politico perché siamo convinti che solo un governo politico può avere la forza per affrontare la crisi". Lo ha detto iul capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda dopo il colloquio della delegazione del Pd con Bersani.

"Con rispetto per il Quirinale riteniamo sia possibile andare ancora a verificare il consenso nelle Aule rispetto alla proposta" di Bersani. Lo ha detto Gennaro Migliore dopo l'incontro di Sel con il premier incaricato Bersani.

Pier Luigi Bersani ufficialmente aspetta "risposte conclusive" da tutti i partiti. Ma è una la porta che  il Pd aspetta di sapere se si aprirà: il via libera di Silvio Berlusconi a far nascere, muovendo le sue truppe con alchimie numeriche, il governo.

Per ottenere un accordo politico, con cui poi il premier incaricato punta a convincere il capo dello Stato Giorgio Napolitano, si tratterà fino all'ultimo: al centro sono le garanzie per l'elezione del nuovo capo dello Stato con il Pdl che, a quanto si apprende, chiede una rosa di nomi riconducibili all'area di centrodestra e il leader Pd non disposto ad andare oltre le garanzie su un nome condiviso.

Il premier incaricato chiude di fatto il giro di consultazioni e poi farà il punto con la sua coalizione prima di salire al Quirinale tra domani sera e venerdì mattina. Le trattative, arrivate ad un punto morto in serata, sono ancora in piedi e Bersani si prenderà tutto il tempo che può per tentare di convincere l'ex premier. Il Cavaliere dovrà decidere se ascoltare l'ala trattativista del Pdl, guidata da Angelino Alfano e Maurizio Lupi, o i falchi che lo invitano a non fidarsi del Pd.

Dal canto suo, gli ambasciatori del Pd si impegnano ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica "con una comune garanzia - come ha detto anche pubblicamente il leader Pd - su figure che ottengano i voti dei due terzi del Parlamento e non siano di parte". Impegni troppi generici per il Pdl che invece chiede al Pd una rosa di nomi da valutare, ma rappresentanti dell'area di centrodestra.

Nei capannelli in Transatlantico i nomi più quotati sono, sul fronte del centrosinistra, quelli di Franco Marini e di Giuliano Amato, solo rumor ma indicativi per capire i profili di personalità che potrebbero essere proposti per cercare di convincere Berlusconi. Se il cuore della questione è il Colle, è vero che, come ha spiegato Bersani in alcune consultazioni di oggi, la 'convenzione' per le riforme, guidata dal Pdl, ha aiutato "il disgelo" con il centrodestra e con i montiani. Ma non con il M5S, dal cui incontro il premier incaricato ha definitivamente capito che non potrà avere un via libera, salvo poche defezioni.

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