Martedì 26 Novembre 2024

Spaccio a “conduzione
familiare”: 6 arresti

arresti patti

Sei persone arrestate e 25 indagate, a vario titolo, per reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e associazione finalizzata allo spaccio sono il bilancio dell’operazione “Ghiaccio” portata a termine dai carabinieri della compagnia di Patti. I militari dell’Arma, in collaborazione con i colleghi del comando provinciale di Messina, e con l’ausilio dei Nuclei cinofili carabinieri di Nicolosi e Palermo, nella notte tra martedì e mercoledì scorso hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare, emesso dal Gip del Tribunale di Messina, Giovanni De Marco, su richiesta del sostituto procuratore distrettuale Fabio D’Anna. Il provvedimento ha raggiunto cinque persone ed è arrivato al termine di un’indagine durata quasi due anni, dall’agosto 2009 al luglio 2011, e condotta dall’allora capitano Angelo Zito e dal luogotenente Giovanni Pascale. L’operazione avrebbe portato alla luce una presunta banda dedita allo spaccio di marijuana, hashish e cocaina nel comprensorio pattese. A finire in manette sono stati Salvatore De Luca, 26 anni, operaio, Simone La Guidara, 28 anni, Andrea Scaffidi, 26 anni, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Caltagirone, Giovanni Sidoti, 32 anni, Salvatore Spanò, 27 anni. Tutti sono di Patti e già noti alle forze dell’ordine. I presunti affiliati all’a s s ociazione, secondo gli investigatori, acquistava la droga e poi la rivendeva nei territori di Patti e Gioiosa Marea. Come base operativa, secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo aveva scelto il “Bar Darling”, situato in piazza Niosi nel centro storico di Patti, gestito da Simone La Guidara e Andrea Scaffidi, ex convivente della sorella del La Guidara, Loredana, che risulta tra gli indagati. Nel corso dell’attività investigativa sarebbe emersa un’attività di spaccio “a conduzione familiare”, svolta all’interno del Bar “Darling”, che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe diventato luogo di ritrovo di tossicodipendenti. Dall’indagine, effettuata attraverso intercettazioni ambientali, telefoniche e riprese video, sarebbe emerso che alla struttura centrale dell’organizzazione si aggregavano anche altre persone, i quali avevano compiti di spaccio, di procacciamento della sostanza stupefacente, o, più in generale, di condivisione degli acquisti. Nello specifico, secondo l’accusa, Salvatore De Luca, attorno a cui ruoterebbero le figure di Giovanni Sidoti e Salvatore Spanò, avrebbe avuto rapporti con La Guidara e Scaffidi per quanto concerne lo spaccio lungo la direttrice Patti – Messina. Gli inquirenti ritengono che De Luca si integrasse nell’o r g anizzazione occupandosi anche dell’a p p r o v v i g i o n a m e nto della sostanza stupefacente, prevalentemente a Messina, ma a volte anche presso fornitori di Palermo e Catania. Dall’indagine è emerso inoltre che gli indagati, sospettando che i carabinieri stessero intercettendandoli, usavano al telefono un linguaggio criptico ed effettuavano spesso la bonifica degli ambienti e delle autovetture al fine di trovare eventuali cimici o videocamere. Gli inquirenti hanno avuto la certezza che il loro sospetto fosse fondato nello scorso mese di settembre 2010, quando Simone La Guidara, la sorella Loredana e Andrea Scaffidi, venivano arrestati dai carabinieri. Nella loro abitazione, i militari dell’A rma di Patti hanno rinvenuto oltre 300 grammi di hashish, alcune dosi di cocaina nonché apparecchiature tecniche di intercettazione che erano state rinvenute dagli indagati all’interno del bar e dell’autovettura della La Guidara. All’operazione “Ghiaccio” hanno preso parte oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Messina oltre a 5 unità cinofile antidroga.

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