Tempi duri per i consulenti fiscali delle celebrità. I due stilisti Dolce&Gabbana hanno perso il secondo ricorso contro l'Agenzia delle Entrate e dovranno pagare 343 milioni al fisco italiano mentre negli Stati Uniti il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, forse mal consigliato, deve versare ben 1,1 miliardi di dollari di imposte sulle sue stock option a seguito dello sbarco in Borsa della società. La vicenda Dolce e Gabbana nasce nel 2010 quando l'Agenzia delle Entrate notifica ai due stilisti un avviso di accertamento per via delle operazioni di ristrutturazione del gruppo nel 2004 con la costituzione "di due società in Lussemburgo" (Gabbana Luxembourg e Gado srl) e la successiva cessione dei marchi dalle persone fisiche degli stilisti alla Gado srl per 360milioni di euro", un prezzo che l'Agenzia definiva "frazione del valore effettivo". Le Entrate evidenziavano "la funzione di cassaforte costituita ad hoc di Gado Srl, strumento realizzato per attuare una pianificazione fiscale internazionale illecita finalizzata al risparmio di imposta". Dopo il ricorso dei due stilisti la commissione tributaria provinciale di Milano nel novembre 2011 riduceva il valore complessivo dei marchi da circa 1 miliardo a 730miloni ma respingeva il resto delle richieste e comminava la sanzione. Al secondo ricorso però la Commissione confermava la sentenza di primo grado e ai due stilisti non rimane adesso che il pagamento o l'ultimo grado di giudizio. Nasce forse da un cattivo consiglio il maxi pagamento che il fondatore di Facebook dovrà all'erario Usa: ben 1,1 miliardi di dollari di imposte. Un conto salato a causa della quotazione in Borsa di Facebook nel 2012, che ha fatto valutare la sua fortuna personale in 13 miliardi di dollari, inclusi 2,3 miliardi di dollari di stock option. Nel giorno dello sbarco in Borsa, Zuckerberg ha esercitato una delle stock option a sua disposizione e acquistato 60 milioni di azioni Facebook: l'agenzia delle entrate americane (Internal Revenue Service, Irs) considera le stock option come reddito e questo significa che nel 2012 Zuckerberg ha avuto un reddito solo dalle stock option di 2,3 miliardi di dollari. Le tasse federali per i redditi più alti sono al 35% e quelle della California al 13,3%, il che significa che a Zuckerberg sarà applicata un'aliquota del 48,3%. "E' raro che miliardari paghino somme così alte" affermano alcuni esperti fiscali. Zuckerberg pagherà il suo conto con il fisco con i ricavi provenienti dalla vendita di 30 dei 60 milioni di azioni acquistate nel giorno della quotazione.