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Alluvione 2011
fondi per imprese
a rischio

Senza soldi erano e senza soldi resteranno, almeno per il momento. Commercianti ed imprenditori di Saponara attendevano gli interventi della Regione per cominciare a respirare e riattivare le loro attività  messe in ginocchio dall’alluvione del  22 novembre 2011. Ma tra un errore ed un rinvio, un ritardo ed un’attesa è trascorso anche il 31 marzo la data di scadenza per poter deliberare l’invio del finanziamento. Così chi ha perso tutto quella drammatica notte rischia di non poter più ricominciare senza il sostegno economico della regione. “Per l’ennesima volta ha vinto l’arroganza, la scorrettezza, gli interessi di pochi contro quelli dei bisognosi”. Così ha commentato stamattina il sindaco di Saponara Nicola Venuto che in questi 15 mesi tanto si è battuto perché  in paese giungessero i fondi necessari per la ripresa economica.  Ma dall’Irfis, l’istituto che doveva gestire il fondo destinato al commercio, fanno sapere  che non possono deliberare perché manca la proroga per la gestione dei fondi. Nessuno dunque ha pensato o ha voluto pensare ad effettuare la proroga e dunque trascorso il 31 marzo quei soldi sono andati perduti. “Un disegno perfetto –lo definisce oggi Venuto- secondo il quale è chiaro che a nessuno importa lo stato di disperazione che tante persone stanno vivendo. In realtà non è altro che l’epilogo di una storia iniziata male.
Dopo l’alluvione l’allora assessore regionale alle attività produttive Marco Venturi s’impegnò a supportare le imprese danneggiate dall’alluvione. Propose di usare il Fondo al commercio allora gestito da Banca Nuova ma l’assessore sbagliò la prima volta il decreto. La seconda volta destinò il Fondo alle attività commerciali senza entrare troppo nello specifico. Così Banca Nuova rigettò tutte le istanza presentate a causa dei problemi nella convenzione che intanto era rimasta ferma in assessorato.
All’inizio dell’anno scorso la convenzione con banca Nuova scade e tocca ad Irfis gestire il fondo”. Ma c’era una data per la scadenza della convenzione,il 31 marzo e tutto è rimasto fermo nonostante la grande mobilitazione del 21 gennaio sorso quando 2000 persone si recarono a Palermo per protestare dietro la porta del governatore Crocetta. Una mobilitazione che evidentemente non ha impressionato nessuno ed ora c’è il rischio di un effetto domino fra le imprese della zona che potrebbe risultare più dannoso dell’alluvione stessa.

 

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