''In questo tempo ci sono tanti cristiani che soffrono persecuizioni, tanti, tanti, in tanti paesi, preghiamo per loro, con amore dal nostro cuore''. Lo ha detto il Papa, a braccio, prima di recitare il Regina Coeli. Sempre a braccio, in un passaggio precedente, ha ricordato che ''l'amore fraterno è la testimonianza'' di Cristo che la Chiesa puo' concretamente dare.
Sono circa ottantamila, secondo stime della Gendarmeria vaticana, le persone che hanno partecipato questa mattina in piazza San Pietro al Regina Coeli recitato da papa Francesco.
Gli apostoli erano persone semplici, ma non avevano paura di nulla, neppure delle persecuzioni perché la loro fede era fondata sulla esperienza di Gesù. Per questo hanno potuto diffondere il cristianesimo in tutto il mondo. Lo ha ricordato il Papa al Regina Coeli recitato dalla finestra del suo studio su piazza San Pietro, davanti ad alcune decine di migliaia di persone. "Non dimentichiamo che gli apostoli erano persone semplici, non erano scribi, dottori della legge, né appartenenti alla classe sacerdotale- - ha detto papa Francesco commentando un brano degli Atti degli apostoli in cui si descrive la prima comunità cristiana - Come hanno potuto, con i loro limiti e avversati dalle autorità, riempire Gerusalemme con il loro insegnamento". "E' chiaro - ha proseguito il Pontefice - che solo la presenza con loro del Signore Risorto e l'azione dello Spirito Santo possono spiegare questo fatto. La loro fede - ha detto ancora papa Bergoglio - si basava su una esperienza così forte e personale di Cristo morto e risorto, che non avevano paura di nulla e di nessuno, e addirittura vedevano le persecuzioni come un motivo di onore, che permetteva loro di seguire le orme di Gesù e di assomigliare a Lui, testimoniandolo con la vita". La storia dei primi cristiani, ha commentato papa Bergoglio, "ci dice una cosa molto importante, che vale per la Chiesa di tutti i tempi, anche per noi: quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui, sperimenta la sua presenza nella vita e la forza della Resurrezione, non può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se questa persona incontra incomprensioni o avversità, si comporta come Gesù nella sua passione: risponde con l'amore e la forza della verità".
Il Papa alle 17.30 celebrera' la messa nella basilica di San Paolo fuori le mura, sua prima visita alla chiesa intitolata all'apostolo delle genti. Concelebreranno con lui i cardinali James Harvey, arciprete della basilica, Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, e Francesco Monterisi, e l'abate benedettino don Edmund Power. Prima della messa, papa Francesco sostera' in pregheria al sepolcro di san Paolo e lo incensera'. E' possibile che papa Bergoglio si fermi in basilica a visitare la cappella dove il fondatore dei gesuiti sant'Ignazio di Loyola, e alcuni suoi compagni, fecero la professione religiosa. Bendetto XVI visito' la basilica intitolata a san Paolo sei giorni dopo l'elezione,il 25 aprile 2005 e Giovanni Paolo II il 17 dicembre 1978.