Alla fine Barack Obama ha detto ciò che fin dal primo momento era chiaro a tutti: le bombe di Boston sono un atto di terrorismo. Un atto "atroce e codardo", ha scandito in diretta tv, rivolgendosi a un'America sconvolta. Ammonendo come "gli americani non si faranno terrorizzare". Ma ammettendo anche come ancora si sappia poco: la matrice della strage resta incerta e si lavora incessantemente per avere le tante risposte che mancano. A più di 24 ore dalle esplosioni che hanno insanguinato la più antica maratona dell'era moderna - causando almeno tre morti tra cui Martin, un bimbo di 8 anni, e 183 feriti, di cui 9 bambini - è la stessa Fbi a sottolineare come sia ancora troppo presto per tirare delle conclusioni. Così le indagini vanno avanti a tutto campo. Si seguono tutte le piste: da quella interna (il luogo in cui è stato trovato il telecomando che ha azionato gli ordigni fa pensare al collocamento della bomba vicino al posto dove era seduto il governatore del Massachusetts, il democratico afroamericano Deval Patrick), a quella legata al terrorismo internazionale (con alcuni siti come l'israeliano Debka che evocano un ipotetico coinvolgimento di una cellula saudita di al Qaida, peraltro seccamente smentito dalle autorità). Non si esclude nemmeno l'azione di un 'lupo solitario', di un folle alla Breivik. Le uniche certezze che sembrano emergere sono il numero delle bombe - solo due quelle esplose, a distanza di 12 secondi, senza altre inesplose come si era creduto in un primo momento - e il tipo di ordigni utilizzati: artigianali, realizzati con pentole a pressione (come nel fallito attentato di Times Square del 2010) e confusi con la spazzatura dentro zainetti o borsoni. Il loro effetto - come hanno raccontato i medici che hanno in cura i tantissimi feriti - è stato devastante. Almeno dieci le amputazioni alle gambe. Nei corpi delle tantissime persone colpite, almeno 17 in gravi condizioni, sono stati estratti decine di chiodi e schegge di metallo. In molti sono stati salvati dal pronto intervento dei soccorsi, ma anche da normali cittadini che - ha sottolineato il sindaco di Boston, Thomas Menino - si sono trasformati in 'veri e propri eroi''. L'appello che i federali lanciano a tutte le persone che si trovavano in prossimità delle esplosioni è di fornire alle autorità locali tutte le informazioni che possono essere utili: "Visionate tutti i vostri filmati, anche quelli fatti con l'iPhone, per scovare dettagli che possono aiutare gli investigatori". Un appello che anche Obama ripete nella breve dichiarazione alla Casa Bianca, la seconda in poche ore: "Se avete qualche sospetto, parlatene". Intanto gli investigatori passano al setaccio i video delle telecamere di sorveglianza della zona, nella speranza di trovare anche un solo dettaglio che possa imprimere una svolta alla caccia agli attentatori. Un piccolo giallo riguarda una persona che secondo alcuni media - vedi il New York Post - sarebbe stata fermata. Il capo della polizia di Boston, Ed Davis, smentisce. L'Fbi non commenta: "Non vogliamo dire nulla su questo". Quello che sembra certo - ma non c'é conferma ufficiale - è che uno studente straniero di 22 anni, saudita di Medina, ricoverato per delle ustioni provocate dalle esplosioni, sia stato interrogato. E il suo appartamento di Boston perquisito nella notte. Ma il giovane non sarebbe al momento considerato un sospetto: "Si trovava solo nel posto sbagliato al momento sbagliato", affermano alcuni investigatori. In un Paese letteralmente sotto shock, si moltiplicano intanto i falsi allarmi. All'aeroporto newyorkese di Laguardia é stata ordinata l'evacuazione del terminal centrale per un pacco sospetto. Mentre al Logan di Boston si è temuto per un bagaglio a bordo di un volo arrivato da Filadelfia. "Ma non c'é alcuna indicazione di ulteriori minacce", assicura l'Fbi. Anche se il livello di allerta in tutte le principali città Usa - da New York a Washington e Los Angeles - resta elevatissimo. E le misure di sicurezza sono state rafforzate in tutti gli hub e le stazioni ferroviarie. Wall Street ha osservato un minuto di silenzio prima dell'inizio delle contrattazioni, mentre restano a mezz'asta tutte le bandiere degli edifici pubblici, a partire dalla Casa Bianca, per una strage che fa ripiombare l'America nel terrore. Solidarietà per le vittime è arrivata da tutto il mondo. Da Roma, Giorgio Napolitano e Mario Monti hanno inviato messaggi di cordoglio e "sdegno" al presidente Obama: l'attacco a Boston, ha scritto tra l'altro il capo dello Stato, è "un potente monito" anche per l'Italia. (ANSA).
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Alla fine Barack Obama ha detto ciò che fin dal primo momento era chiaro a tutti: le bombe di Boston sono un atto di terrorismo. Un atto "atroce e codardo", ha scandito in diretta tv, rivolgendosi a un'America sconvolta. Ammonendo come "gli americani non si faranno terrorizzare". Ma ammettendo anche come ancora si sappia poco: la matrice della strage resta incerta e si lavora incessantemente per avere le tante risposte che mancano. A più di 24 ore dalle esplosioni che hanno insanguinato la più antica maratona dell'era moderna - causando almeno tre morti tra cui Martin, un bimbo di 8 anni, e 183 feriti, di cui 9 bambini - è la stessa Fbi a sottolineare come sia ancora troppo presto per tirare delle conclusioni. Così le indagini vanno avanti a tutto campo. Si seguono tutte le piste: da quella interna (il luogo in cui è stato trovato il telecomando che ha azionato gli ordigni fa pensare al collocamento della bomba vicino al posto dove era seduto il governatore del Massachusetts, il democratico afroamericano Deval Patrick), a quella legata al terrorismo internazionale (con alcuni siti come l'israeliano Debka che evocano un ipotetico coinvolgimento di una cellula saudita di al Qaida, peraltro seccamente smentito dalle autorità). Non si esclude nemmeno l'azione di un 'lupo solitario', di un folle alla Breivik. Le uniche certezze che sembrano emergere sono il numero delle bombe - solo due quelle esplose, a distanza di 12 secondi, senza altre inesplose come si era creduto in un primo momento - e il tipo di ordigni utilizzati: artigianali, realizzati con pentole a pressione (come nel fallito attentato di Times Square del 2010) e confusi con la spazzatura dentro zainetti o borsoni. Il loro effetto - come hanno raccontato i medici che hanno in cura i tantissimi feriti - è stato devastante. Almeno dieci le amputazioni alle gambe. Nei corpi delle tantissime persone colpite, almeno 17 in gravi condizioni, sono stati estratti decine di chiodi e schegge di metallo. In molti sono stati salvati dal pronto intervento dei soccorsi, ma anche da normali cittadini che - ha sottolineato il sindaco di Boston, Thomas Menino - si sono trasformati in 'veri e propri eroi''. L'appello che i federali lanciano a tutte le persone che si trovavano in prossimità delle esplosioni è di fornire alle autorità locali tutte le informazioni che possono essere utili: "Visionate tutti i vostri filmati, anche quelli fatti con l'iPhone, per scovare dettagli che possono aiutare gli investigatori". Un appello che anche Obama ripete nella breve dichiarazione alla Casa Bianca, la seconda in poche ore: "Se avete qualche sospetto, parlatene". Intanto gli investigatori passano al setaccio i video delle telecamere di sorveglianza della zona, nella speranza di trovare anche un solo dettaglio che possa imprimere una svolta alla caccia agli attentatori. Un piccolo giallo riguarda una persona che secondo alcuni media - vedi il New York Post - sarebbe stata fermata. Il capo della polizia di Boston, Ed Davis, smentisce. L'Fbi non commenta: "Non vogliamo dire nulla su questo". Quello che sembra certo - ma non c'é conferma ufficiale - è che uno studente straniero di 22 anni, saudita di Medina, ricoverato per delle ustioni provocate dalle esplosioni, sia stato interrogato. E il suo appartamento di Boston perquisito nella notte. Ma il giovane non sarebbe al momento considerato un sospetto: "Si trovava solo nel posto sbagliato al momento sbagliato", affermano alcuni investigatori. In un Paese letteralmente sotto shock, si moltiplicano intanto i falsi allarmi. All'aeroporto newyorkese di Laguardia é stata ordinata l'evacuazione del terminal centrale per un pacco sospetto. Mentre al Logan di Boston si è temuto per un bagaglio a bordo di un volo arrivato da Filadelfia. "Ma non c'é alcuna indicazione di ulteriori minacce", assicura l'Fbi. Anche se il livello di allerta in tutte le principali città Usa - da New York a Washington e Los Angeles - resta elevatissimo. E le misure di sicurezza sono state rafforzate in tutti gli hub e le stazioni ferroviarie. Wall Street ha osservato un minuto di silenzio prima dell'inizio delle contrattazioni, mentre restano a mezz'asta tutte le bandiere degli edifici pubblici, a partire dalla Casa Bianca, per una strage che fa ripiombare l'America nel terrore. Solidarietà per le vittime è arrivata da tutto il mondo. Da Roma, Giorgio Napolitano e Mario Monti hanno inviato messaggi di cordoglio e "sdegno" al presidente Obama: l'attacco a Boston, ha scritto tra l'altro il capo dello Stato, è "un potente monito" anche per l'Italia. (ANSA). CU/