Con discrezione utilizzavano i termini più disparati per descrivere le sostanze stupefacenti. Di conseguenza, hascisc, marijuana, cocaina ed eroina diventavano «prevendite», «aperitivo », «fotocopie da 20 o da 30», «biglietti per lo show» e «cannoli». Un linguaggio criptico con cui pensavano di non dare adito a sospetti. Ma gli investigatori non ci sono cascati e, nel corso delle intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno compreso bene cosa si celasse dietro quelle frasi solo in apparenza insignificanti. Questo e altro emerge dalle 126 pagine dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari firmata dal giudice per le indagini preliminari Maria Vermiglio. A dare l’input alle indagini l’arresto, il 27 luglio 2007, a Nizza di Sicilia, di un individuo, ritenuto responsabile della cessione di sostanza stupefacente a due clienti. Da qui è stata ricostruita la catena dello spaccio, partendo dal monitoraggio delle utenze telefoniche riconducubili a Diego Toscano. Uno dei fermati raccontò ai carabinieri di essersi rifornito a Furci Siculo, nella piazzetta alle spalle della chiesa Sacro cuore. Tra gli episodi contestati a Toscano ne figura uno relativo al 9 dicembre 2012, giorno in cui sollecitò «il pagamento di una precedente fornitura di sostanza stupefacente», scrive il gip: «Ciao, sono Diego hai potuto provved x le 50 prevend? Se tutto ok x le 14e30 al bar xke mi servono risp», recitava un sms inviato. Il quadro indiziario, poi, si è arricchito di nuovi elementi, come dimostrato da una telefonata tra lo stesso Toscano e una ragazza: «Stasera ci vediamo in piazza. Aspetta, sai che faccio io... quei... quei due film li prendo e te li porto!... stasera... ». Un altro passaggio dell’ordinanza è dedicato all’interessamento di uno degli indagati, che manifestò alla fidanzata di un tizio arrestato per droga la sua disponibilità a farsi carico delle spese legali, circa 800 euro chiesti dall’avvocato: «Mi occupo di tutto io». In un ulteriore dialogo tra due soggetti a cui è stato notificato un avviso di garanzia, uno disse all’altro: «Non è che ti dimentichi di portare i biglietti per lo show?». E ancora: nel 2008 i carabinieri predisposero uno specifico servizio di osservazione nel cor- La piazza Sacro Cuore di Furci indicata dagli investigatori come luogo di spaccio so del quale fu notata una Ford Fiesta a bordo della quale c’erano Adriano Gotti e un’altra persona. Quest’ultima, alla vista dei militari tentò di disfarsi di un involucro, immediatamente recuperato dagli operatori. Dentro era custodito poco più di un grammo di sostanza di colore marrone, poi rivelatosi eroina. Poco dopo, presso la Stazione carabinieri di Santa Teresa di Riva, Gotti venne indicato come autore della cessione dello stupefacente sequestrato e di altri precedenti quantitativi di marijuana. Tra gli episodi contestati al gruppo che agiva prevalentemente nella città di Messina e si approvvigionava nella Locride, il 17 dicembre 2008 un tizio venne fermato mentre faceva rientro a Sant’Alessio Siculo, dopo essersi recato in riva allo Stretto. In seguito a perquisizione personale, fu trovato in possesso di un sacchetto di carta riciclata, al cui interno vi era della segatura («segno inequivocabile della provenienza dalla falegnameria di Giovanni Schepis», osserva il gip) e un involcuro in cellophane contenente 19,86 grammi di cocaina. «C’è un tizio che ti vuole ringraziare per i cannoli», spifferò un amico a Schepis.
Gli indagati
1.Diego Toscano
2.Valeria Totaro
3.Antonino Pozzo
4.Marco A. Prestipino
5.Danilo Proteggente
6.Roberto La Spina
7.Fabio Raneri
8.Antonino Morgante
9.Claudia Belcore
10.Vincenzo Maccarone
11.Adriano Gotti
12.Andrea Fallone
13.Alessandro Intelisano
14.Francesco Foti
15.Giovanni Cannistrà
16.Santino E. Schepis
17.Thomas F. Villari
18.Antonino Santoro
19.Roberto Foti
20Francesco Faranda
21.Giovanni Schepis
22.Roberto Altadonna
23.Domenico Longo
24.Pietro Ruffo
25.Domenico Batessa
26.Francesco Campagna