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Letta sale al Quirinale
colloquio con Napolitano

Il presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta è a colloquio con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, al Quirinale. Letta è giunto di buon'ora al Colle, intorno alle 8 e 30, questa volta con auto di servizio e scorta, dopo aver fatto un passaggio nel suo studio provvisorio a Montecitorio.


La strada è ancora stretta, ma Enrico Letta inizia a scorgere i primi frutti del faticoso e paziente lavoro diplomatico per rimuovere, uno ad uno, gli ostacoli che impediscono la formazione del governo. E in serata, al termine di una intensa giornata di consultazioni, il presidente del Consiglio incaricato appare più ottimista, intravedendo qualche spiraglio nella trattativa cruciale, quella con il Pdl. "E' stato una discussione costruttiva, anche se restano dei nodi", dice al termine di una giornata estenuante, in cui ha avuto anche una "telefonata incoraggiante" con Silvio Berlusconi. Letta fa anche un forte appello ai partiti, nessuno escluso, per trovare soluzioni condivise su temi portanti come quello delle riforme. E avverte, se ciò non accadesse ne risponderebbero tutti davanti ai cittadini. Resta ovviamente prudente. Una cautela indispensabile in un negoziato in cui basta poco per far ritornare ciascuno sulle proprie posizioni. Ma è un fatto che pure sul fronte berlusconiano, se non aperture, almeno non si registrano nuove chiusure. Dagli Stati Uniti, il Cavaliere conferma sostanzialmente la linea, dimostrando di trovarsi bene nei panni dello statista: certo, tiene ben piantati i paletti dei suoi otto punti programmatici (in primis sull'abolizione dell'Imu) e della presenza di ministri 'politici' nell'esecutivo. Ma non tira troppo la corda: segno che non vuole correre il rischio che si spezzi. E nel farlo nega di aver posto veti sulla permanenza della Cancellieri al Viminale. 

Anche Angelino Alfano, lasciando la sala del cavaliere dove Letta riceve uno ad uno tutti i gruppi presenti in Parlamento, plaude allo "spirito costruttivo" del premier incaricato, dicendosi soddisfatto dall'incontro. Certo, precisa pure lui, alcuni "nodi" restano e saranno necessari nuovi incontri per scioglierli, ma la sua è la conferma che la trattativa va avanti. Ed è già molto rispetto allo scetticismo della vigilia. Con il Pdl "ci vorrà molto tempo" perché permangono le differenze, "ma si è parlato con spirito costruttivo", riassume Letta. Il vicesegretario del Pd tiene aggiornato continuamente Giorgio Napolitano, che durante le celebrazioni del 25 aprile sottolinea come nei momenti "cruciali" servano "coraggio e fermezza". Gli scogli più pericolosi restano quelli dell'Imu e della squadra di governo. Ma su entrambi Letta si mostra disponibile al confronto: Berlusconi vuole abolire l'imposta sulla prima casa e restituirla. Scelta Civica - il partito più interessato a ricercare una mediazione fra Pdl e Pd - per non sconfessare la politica del governo Monti si oppone. E lo stesso premier incaricato sa bene che, pur cercando di rinegoziare con l'Europa, i margini sui conti sono molto stretti. Forse per questo chiede alla delegazione di Fratelli d'Italia di inviargli i dettagli della proposta di rimborsare la tassa con titoli di stato a dieci anni. Riccardo Nencini (Psi) assicura che su questi temi il premier ha ottime idee. Insomma, la speranza di trovare un punto di caduta è ancora viva. E lo stesso può dirsi sul fronte della squadra di governo e della sua gradazione politica. Anche qui non mancano difficoltà, ma appaiono meno insormontabili: Letta ha fatto chiaramente capire che nell'esecutivo ci sarà un buon mix di politici e tecnici. Nessuna pregiudiziale dunque, anche se alcuni nomi considerati troppo ingombranti sia dal Pdl che dai montiani - tipo Massimo D'Alema, ma anche Mario Monti - sembrano destinati a cadere proprio per non surriscaldare gli animi. Sul fronte interno al Pd, dove Matteo Renzi conferma pieno sostengo al tentativo di Letta, almeno pubblicamente non si registrano scossoni. Confermano invece di voler stare all'opposizione la Lega e Sel. Anche se entrambi promettono un atteggiamento costruttivo. L'incontro con M5S, infine, non cambia la posizione dei grillini, che ieri ha parlato della "morte" del 25 aprile. Ma Letta segna comunque un punto a suo favore: forte del fatto di non dipendere da loro, replica punto su punto in diretta streaming alle obiezioni del Crimi-Lombardi.

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