Si lavora nella notte per approvare la Finanziaria, al termine di una giornata davvero ricca di colpi di scena. L’ultimo atto è raprresentato dalla tabella “H” dove si lavora per raggiungere un accordo. Ma. intanto, grande strada è stata fatta per evitare l’esercizio provvisorio. «Considero la Finanziaria che stiamo approvando – ha dichiarato il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone poco prima di indire la votazione finale – credibile sia di fronte al Commissario dello Stato che all’opinione pubblica. Faccio i miei complimenti al governo per la gestione della vicenda Pip: si è trovata una soluzione che calmasse la piazza nel pieno rispetto delle legge e del Parlamento». I tremila ex Pip, parte dei quali ex detenuti, erano, infatti, i più arrabbiati perché temevano di restare senza lavoro e senza reddito e anche perché qualcuno aveva dato loro ad intendere che insistendo con le manifestazioni di protesta, alla fine sarebbero stati assunti dalla Regione. Poi, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha incontrato una loro delegazione, spiegando loro che il massimo che al momento si poteva fare era il varo di una norma per la concessione di un sussidio mensile di 833 euro, più gli assegni familiari, versato a ciascuno di loro direttamente dall’Inps, scavalcando, in questo modo i “caporali” che li avevano messi in quella situazione e che, per giunta, si erano pure fatti pagare profumatamente. E quando la norma è stata approvata, la piazza antistante Palazzo dei Normanni è esplosa in gridi e manifestazioni di gioia. Quando, poi, poco dopo, il presidente della Regione s’è affacciato dal balcone del suo ufficio, è stato accolto da un’ovazione incredibile. Tutti ad osannarlo, quasi fosse l’incoronazione del nuovo re di Sicilia. Un po’ meno festosi, invece, i precari degli enti locali, la gran parte dei quali da 25 anni vanno chiedendo la stabilizzazione e, invece, si sono visti prorogare il loro status fino al prossimo 31 luglio o, in alcuni casi, fino al 31 dicembre. Ma Crocetta gliel’ha spiegato. Di più non si poteva fare. Chi, più di altri, ha motivo d’esser soddisfatto per i contenuti di questa Finanziaria, sono i deputati del Movimento Cinque Stelle, che hanno raggiunto tutti gli obiettivi, o quasi. Infatti, è stato costituito un fondo di un milione e mezzo per il microcredito alle piccole imprese che, grazie ad un emendamento aggiuntivo del presidente del collegio dei questori Franco Rinaldi, sarà alimentato, oltre che dal 70 per cento delle loro indennità, anche dai versamenti volontari di altri deputati, anche nazionali, e senatori, nonché dai cittadini che vogliono contribuire. Inoltre, hanno ottenuto la riduzione da 442 a 13 delle autoblù, che potranno essere utilizzate esclusivamente dal presidente della Regione e dagli assessori della sua giunta, la riduzione del 20 per cento delle indennità di funzione dei dirigenti regionali e del 10 per cento delle indennità dei dirigenti della Sanità. Non solo. Hanno ottenuto pure l’imposizione di una tassa, seppur minima, ridotta a un quarto rispetto a quella pagata su scala nazionale, per i materiali estratti dalle cave. Non hanno ottenuto, invece, l’istituzione del cosiddetto reddito di dignità per le famiglie in difficoltà, più noto come reddito di cittadinanza, ma, come ha avuto modo di sottolineare dalla Tribuna parlamentare il pentastellato Giorgio Ciaccio, possono ritenersi soddisfatti per l’intervento in favore degli ex Pip. E si è provveduto pure per i forestali, che potranno essere utilizzati anche per la tutela delle aree archeologiche e dei beni culturali. L’intera finanziaria, e con lei la maggioranza, stava finendo a gambe all’aria l’altra notte, poco dopo l’una, quando è stato posto in discussione un emendamento a firma dei deputati messinesi Franco Rinaldi, Marcello Greco, Giuseppe Laccoto e Filippo Panarello, con il quale venivano destinati 1,2 milioni di euro per i vigili urbani di Messina. La somma è stata ridotta a 700 mila euro per un subemendamento della pentastellata Gianina Ciancio, innescando, comunque, l’ira dell’Udc Nicola D’Agostino, che ha accusato il presidente dell’Ars Ardizzone di aver approfittato della sua posizione per portare in aula quell’emendamento. E ha proseguito la polemica sebbene Ardizzone si fosse subito chiamato fuori, ricordando che quell’emendamento era stato approvato dalla commissione di merito e dalla commissione Finanze, per cui non avrebbe potuto esimersi dal sottoporlo all’esame dell’aula. In sua difesa sono intervenuti anche i deputati Picciolo e Formica. «Quell’emendamento – ha dichiarato Crocetta – non rispetta gli accordi che avevamo preso, all’interno della maggioranza. A questo punto chiedo al Pd e all’Udc se sono in grado di gestire i propri deputati, visto che ognuno fa quello che vuole. Senza contare che questi emendamenti sono illegittimi perché in molti casi rappresentano aiuti di Stato». Così, accogliendo la richiesta del capogruppo del Pid Totò Cordaro, il presidente dell’Ars ha sospeso la seduta, rinviando i lavori a ieri mattina. E alla ripresa l’emendamento è stato approvato. «C’è stato qualcuno – ha commentato D’Agostino – che ha voluto fare il furbo, e ha voluto regalare qualcosa a qualcuno. Settecentomila euro per i vigili di Messina fa rabbrividire, probabilmente i soldi servono, ma ci deve essere un criterio uguale per tutti».
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