Attentato alla sicurezza dei trasporti è il reato di cui dovranno rispondere i cinque imputati per i quali il giudice per l’udienza premi lunare del tribunale di Patti, Maria Pina Scolaro, ha disposto il rinvio a giudizio. Le cinque persone finite alla sbarra in seguito all’i n d a g ine che ha portato nel dicembre 2011 alla chiusura di alcuni tratti della autostrada A20 Messina Palermo ed al sequestro di due gallerie sono Benedetto Dragotta, commissario del Cas tra il 2001 e il 2007, Matteo Zapparrata commissario straordinario tra il 2009 ed il 2010, Felice Siracusa, direttore generale tra il 2005 ed il 2007, Gaspare Sceusa dirigente dell’area tecnica e Filadelfio Scorza direttore dei lavori e addetto alla sicurezza. Il giudice per le indagini preliminari ha dunque avallato la richiesta di rinvio giudizio avanzata dal procuratore della Repubblica di Patti, Rosa Raffa, che ha coordinato la complessa attività d’indagine svolta attraverso la sezione di polizia giudiziaria guidata dal sostituto commissario Salvatore Ceraolo Spurio. L’indagine partì nel Gennaio del 2011, accelerata dalla drammatica escalation di incidenti mortali verificatisi sulla tratta Messina-Palermo. La polizia giudiziaria, di concerto con i distaccamenti della stradale di Sant’Agata Militello e Messina Boccetta, riscontrò in quattro anni 610 incidenti stradali di cui 13 mortali, con oltre 400 feriti. Nel corso dell’inchiesta la Procura pattese si avvalse quindi di specifiche consulenze, la prima di natura tecnica riguardo le condizioni di sicurezza, l’altra sotto l’aspetto contabile, per capire quali somme erano state investite dal Cas per gli interventi di manutenzione. La perizia tecnica redatta dal professor Gianfranco Capiluppi, del politecnico di Torino, certificò un rischio crollo del 70 per cento nelle due gallerie “Tindari” e “Capo d’Orlando” della carreggiata direzione Messina, che la mattina del 12 dicembre 2011 furono posto sotto sequestro. A tutt’oggi quelle gallerie sono ancora chiuse e da quel giorno nel tunnel Capo d’O rlando sono state svolte solo attività di natura ispettiva e sondaggi del terreno. Più drammatica forse di quanto ci si aspettasse, invece, la situazione nel tunnel “Madonna del Tindari” o ggetto di interventi più mirati. Un’altra perizia, affidata al professor Giuseppe Fabrini dell’Università di Cosenza, ha riguardato invece l’attività contabile manutentiva che, per convenzione stipulata con l’Anas nel 2000 prevede lo stanziamento di parte dei pedaggi (ogni anno e per 30 anni) a favore di lavori di sistemazione della tratta. I responsi ed i dati appurati dalle due perizie saranno ora sottoposti al vaglio del giudice di fronte al quale, a partire dall’udienza del 13 novembre prossimo, compariranno i cinque imputati. Già in fase di conclusione d’indagini fu stralciata la posizione di altri tre ex commissari del Consorzio autostrade siciliane, Patrizia Valenti, Calogero Beringheli ed Antonino Minardo, inizialmente iscritti nel registro degli indagati.