Sabato 21 Dicembre 2024

Voto nel sangue
ordigno fa 10 morti

Sono salite a 10 le vittime di una esplosione vicino a un seggio a Karachi. Lo riferisce Samaa tv, aggiornando un precedente bilancio di cinque morti. La deflagrazione è avvenuta nell'area di Dawood Chorangi dove si trovava un candidato del partito dell'Awami National Party (Anp), Amanullah Mehsud, che è sopravvissuto all'attacco. Il gruppo politico pashtun laico, che faceva parte della coalizione di governo, è nel mirino del principale movimento armato talebani.

Da quanto è emerso, l'esplosivo era nascosto su un auto-risciò parcheggiato. Lo scoppio è stato molto potente e ha seminato il panico nel quartiere. Ha distrutto diversi negozi e mandato in frantumi i vetri delle finestre. Tra i feriti ci sono diversi bambini. Una fonte della polizia ha riferito che Mehsud si trovava a bordo di un auto e che non è stato colpito dall'ordigno. Mentre sono in corso le operazione di voto, un'altra esplosione è stata udita sempre a Karachi, nell'area di Landhi, ma non si hanno ancora notizie sui eventuali danni. I talebani del Ttp (Tehrik-e-taleban Pakistan) avevano lanciato una campagna di sabotaggio del voto con vari avvertimenti ai principali partiti filo governativi e agli elettori.

Almeno 12 persone sono state ferite in un'esplosione vicino a un seggio elettorale riservato alle donne a Peshawar, nel nord ovest del Pakistan. Lo riferisce la televisione Dawn News. La deflagrazione è avvenuta vicino a una scuola della strada di Charsadda dove erano in corso le operazioni di voto. Un secondo scoppio è stato udito in un'altra zona della città della provincia di Khyber-Pakhtunkhwa, mentre un seggio é stato chiuso dopo una sparatoria.

E ieri sera sconosciuti hanno ucciso d'arma da fuoco a Karachi, nel Pakistan meridionale, Shakil Ahmed, un candidato indipendente nella provincia di Sindh. Lo riferisce oggi Dawn Tv. Il candidato, in lizza nel seggio PS-95, è stato ucciso insieme ad altre due persone in uno scontro a fuoco avvenuto nell'area di Landhi. Ahmed è l'ennesima vittima di una ondata di violenze preelettorali che hanno causato in Pakistan oltre 100 morti nel solo mese di aprile, fra cui anche alcuni candidati alle elezioni per il rinnovo dell'Assemblea nazionale e delle quattro assemblee provinciali.

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