Martedì 26 Novembre 2024

Treni, un’odissea
quotidiana

È un vero e proprio “viaggio della speranza” quello che ogni mattina intraprendono lavoratori e studenti pendolari dei treni regionali della tratta Milazzo- Messina, ma gravi disagi e lamentele si registrano da mesi anche su altri fronti territoriali: Capo d’Orlando, Sant’Agata Militello, Patti. Stiamo parlando, in particolare, dei due treni regionali che arrivano nella città dello Stretto rispettivamente alle 7.35 (n. 12752) e alle 08.30 (n. 12754). Le condizioni in cui si viaggia sono da tempo insopportabili. I treni stracolmi di pendolari, in numero sempre più elevato, risultano insufficienti e questo obbliga a viaggiare ammassati, in piedi e in condizioni di precario equilibrio. A testimoniarlo e a lanciare l’appello, da tempo peraltro, anche se la situazione è ben nota a tutti, è Filippo Cannuli, ex assessore comunale che si reca ogni mattina a Messina con il treno per lavoro. Ci ha raccontato che ha sollecitato più volte, anche per iscritto, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Antonino Bartolotta, ad intervenire sulle Fs, spiegando i disagi riscontrati dai pendolari, senza ottenere mai alcuna risposta. «Negli ultimi due anni, sia per la crisi economica che per l’innalzamento del costo della benzina, si è verificato un significativo aumento del numero di viaggiatori che utilizza il treno come mezzo necessario per gli spostamenti giornalieri - afferma Cannuli in una nota inviata a Bartolotta -. Tale clientela, è composta principalmente da pendolari residenti nella fascia tirrenica compresa tra Milazzo e Villafranca che si sposta, soprattutto nelle ore mattutine, verso Messina. In realtà - spiega - il treno n. 12752 (arrivo a Messina alle 7.35) prima era composto da due vetture “Minuetto”, che hanno risolto in parte la problematica, anche se non sufficientemente utili ad accogliere il numero di viaggiatori (adesso c’è un treno con sole tre carrozze). Mentre il treno n. 12754 (un’unica vettura “Minuetto”, arrivo a Messina alle 8.30) continua ad essere insufficiente per il numero di persone da trasportare. È ormai da tempo che manifesto il disagio che i pendolari dei treni regionali della tratta Milazzo- Messina, sono costretti a subire quotidianamente per recarsi al proprio posto di lavoro o di studio». L’ex assessore Cannuli oltre a lanciare l’appello propone da mesi un intervento di rimodulazione dei treni regionali nella direttrice Milazzo-Messina: «È auspicabile che le Ferrovie potenzino la fascia di riferimento aggiungendo un nuovo treno con arrivo a Messina tra le 7.30 e le 8.30, raccomandando le stesse di utilizzare, sia per i succitati treni che per quello di nuovo inserimento, delle carrozze più capienti. In alternativa, senza ulteriori spese aggiuntive per le Fs, si potrebbe spostare uno dei treni attualmente inseriti nella cosiddetta “fascia morta” ed aggiungerlo nella fascia più frequentata. Ad esempio - precisa Cannuli - quello che arriva a Messina alle 10.40 (treno n. 8766) oppure, soluzione ancora più ottimale, il treno n. 8773 che parte da Messina alle 12.15, anche perché dopo 15 minuti c’è un altro treno, in partenza da Messina, alle 12.30 (treno n. 12797) e pertanto la soppressione del primo treno non comporterebbe eccessivo disagio ai viaggiatori. È significativo notare - aggiunge Cannuli - che in atto verso Messina viaggiano 16 treni regionali giornalieri contro i 20 treni nella direziona opposta (da Messina)». Infine, ma non ultimo, si chiede di far fermare anche nella stazione di Spadafora i due treni regionali (n. 12750 che arriva a Messina alle 6.35 e n. 12784 che arriva a Messina alle 9.39) che, inspiegabilmente, fermano in tutte le stazioni ad eccezione di Spadafora».

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