Il partito conservatore guidato dal primo ministro David Cameron presenterà una bozza di proposta di legge che apre la strada ad un referendum sull'Ue da tenersi nel 2017. Si tratta di una mossa del premier per contenere la ribellione in corso da parte dell'ala euroscettica dei Tory.
"Il partito conservatore pubblicherà (martedi') una bozza di proposta di legge per un referendum 'dentro o fuori' l'Unione europea da tenersi entro la fine del 2017", lo ha riferito un portavoce di Cameron. "Esamineremo tutte le opportunità per presentare il testo in parlamento" compresa quella di una legge di iniziativa parlamentare, ha spiegato. Cameron risponde così alle pressioni di una parte del suo partito che gli chiedeva un impegno chiaro sull'Europa, ovvero un referendum da tenere prima delle elezioni del 2015 oppure una nuova legge che impegnasse il partito alla consultazione popolare entro il 2017.
GB: CAMERON, 'REFERENDUM SU UE NON E' OGGI, SARA' NEL 2017' - "Non ci sarà un referendum domani, ci sarà un referendum prima della fine del 2017", lo ha detto il primo ministro britannico David Cameron negli Stati Uniti rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se fosse a suo agio con le dichiarazioni, ieri, di due ministri Tory che hanno detto voterebbero a favore dell'uscita dall'Unione se il referendum si tenesse oggi. Sulla strategia di Cameron rispetto all'Ue, che ha promesso un referendum 'dentro o fuori' ma dopo aver rinegoziato i rapporti con Bruxelles e se, dopo le elezioni del 2015, il partito e il leader saranno confermati alla guida del Paese, il premier ha sottolineato che "tutto il partito conservatore" era stato interpellato. Cameron ha quindi mandato un messaggio all'ala euroscettica all'interno del partito Tory sollecitandola a concentrare le energie per vincere le elezioni fra due anni: "Siamo l'unico tra i principali partiti ad offrire questa possibilità all'elettorato".
OBAMA, PER INTERESSI USA IMPORTANTE GB RESTI NELLA UE - "E' di enorme importanza per gli interessi degli Stati Uniti che il Regno Unito continui a far parte della Unione europea": lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, mentre in Gran Bretagna due ministri hanno affermato che se si tenesse oggi un referendum voterebbero per l'uscita di Londra dall'Unione.
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