Ammazzano un gatto e lo lasciano penzoloni alla maniglia del portone d’ingresso del plesso centrale della scuola media “Galileo Galilei” di Terme Vigliatore. Non è una storia da “Libro cuore” anche se i protagonisti potrebbero essere alcuni alunni che certamente vivono disagi familiari tanto da imitare le azioni cruente visite e riviste in azioni di mafia vissute sul territorio comunale. Per i carabinieri, infatti, non si tratterebbe di una intimidazione anche se l’animale, bianco e insanguinato, lasciato penzoloni alla maniglia del portone d’ingresso dell’edificio, sarebbe stato ritrovato dal personale scolastico nella tarda serata di venerdì, al termine di attività didattiche che si sono protratte fino a sera. Il gatto morto non sarebbe dunque un atto intimidatorio nei confronti del personale della scuola, ma una “bravata” peggiore di quelle che lo stesso mitico Franti, personaggio del “Libro cuore”, attuava con quelle azioni che un tempo venivano considerate marachelle, ossia azioni illecite peraltro non gravi commesse da bambini. Tuttavia, sull’episodio indagano i carabinieri che già venerdì sera hanno compiuto una accurata ispezione all’interno della scuola per verificare se vi siano stati danni causati da effrazioni. Anche se i militari dell’Arma non confermano e nemmeno smentiscono, pare che spesso capiti che attraverso la scala antincendio molti ragazzi commettono incursioni – perché l’area non è adeguatamente recintata – fino al terrazzo da dove qualcuno avrebbe spostato una delle telecamere puntate verso l’ingresso. I carabinieri invece avrebbero accertato che la stessa telecamera pare non funzionasse da tempo. La stessa scuola di recente sarebbe stata oggetto di altre incursioni durante le quali sono stati commessi furti. Il dirigente scolastico ha impedito, per tutelare la buona fama della scuola, che fosse diffusa la foto del gatto lasciato penzoloni alla porta dell’e d ificio scolastico che è situato accanto al Municipio e sarà – come sempre – sede di seggio elettorale per le imminenti Amministrative.
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