La corte d'appello di Milano, nelle motivazioni della sentenza con cui ha confermato i 4 anni di carcere per Silvio Berlusconi, imputato per il caso Mediaset, ha parlato di "un sistema portato avanti per molti anni" dall'ex premier e "proseguito nonostante i ruoli pubblici assunti. E condotto in posizione di assoluto vertice".
In base alle testimonianze rese in aula nel processo di primo grado, secondo il giudice d'appello "Berlusconi rimane infatti al vertice della gestione dei diritti, posto che (...) Bernasconi rispondeva a Berlusconi senza nemmeno passare per il cda". Inoltre, si legge nelle motivazioni, tra il cavaliere e l'ex manager morto nel 2001 non c'era "altro soggetto con poteri decisionali nel settore dei diritti, neppure dopo la quotazione in borsa e la c.d. 'discesa in campo', nella politica, di Berlusconi".(ANSA)
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