Domenica 25 Maggio 2025

Il corteo accolto
da lenzuola bianche

Il corteo della memoria sta per giungere all'Albero Falcone, ma si è fermato alcune centinaia di metri prima per rendere onore alla memoria dell'agente di Polizia Calogero Zucchetto assassinato trent'anni fa all'angolo di via Notarbartolo e Viale della Libertà. Dal corteo di è levata in coro la richiesta agli abitanti della zona di esporre ai balconi delle lenzuola bianche. Tempo pochi minuti molte donne si sono affacciate srotolando i teli bianchi dai balconi in onore della memoria delle vittime della mafia.

Le Navi della legalità hanno portato a Palermo - per il XXI anniversario della strage di Capaci - circa 3 mila tra studenti e professori, accolti da una folla di giovani palermitani. ''Abbiamo vinto la sfida del meteo, siamo qui insieme a voi''. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha salutato così i ragazzi siciliani che hanno accolto con uno sventolio di bandierine tricolore e con le note dell'Inno di Mameli i coetanei arrivati da tutta Italia nel capoluogo. 

Grasso ha deposto una corona di fiori nel reparto scorte della Polizia di Stato, all'interno della caserma Lungaro a Palermo per commemorare gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, morti nella strage di Capaci del '92 assieme al giudice Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo. In onore dei caduti e' stato osservato un minuto di silenzio. Alla cerimonia presenti i vertici della Polizia di Stato, a cominciare da Alessandro Marangoni, il prefetto Umberto Postiglione, il sindaco Leoluca Orlando, il presidente della Provincia Giovanni Avanti e altre autorità.

 "Il lavoro è l'unico vero antidoto per combattere la mafia". Lo ha detto il presidente della Camera,Laura Boldrini, a Palermo per partecipare alla manifestazione per il 21/esimo anniversario della strage in cui furono uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvello e tre agenti della scorta. Boldrini, che si è fermata per un momento di raccoglimento davanti alle stele sull'autostrada che ricorda le vittime dell'eccidio di Capaci, ha parlato dell'importanza dell'aggressione ai patrimoni mafiosi, sottolineando la necessità di affinare i provvedimenti legislativi "sopratutto sul versante del riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati proprio per destinarli allo sviluppo e alla creazione di nuovi posti di lavoro".

Giunto all'aula bunker, Grasso è stato ricevuto dalla sorella del giudice Falcone, Maria, e ai giornalisti che gli chiedevano se da presidente del Senato fosse diversa la partecipazione a questa iniziativa annuale, Grasso ha risposto: "é la stessa emozione di sempre. La mia nuova funzione non può cambiarla". Grasso ha poi sottolineato l'importanza per i giovani della partecipazione alle celebrazioni del 23 maggio. "Sono ormai 21 anni che i giovani vengono a Palermo per questa iniziativa - ha sottolineato Grasso - e mi capita di incontrare giovani ormai laureati che mi dicono come questa giornata abbia lasciato loro un segno indelebile".

"Ritengo inappropriato sostenere che proposte legislative di contrasto alla mafia, alla corruzione, al voto di scambio possano essere considerate divisive. L'unica divisione possibile nel contrasto alla corruzione è quella tra gli onesti e i corrotti". Lo ha detto il presidente del Senato Grasso a Palermo: "Lo Stato deve essere e apparire forte, serio e credibile, rigoroso con coloro che lo contrastano, affidabile con i cittadini onesti".

"Nulla che vada nel senso della legalità è divisivo. Dobbiamo cercare di fare il meglio per il Paese". Lo ha detto, a Palermo, il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri condividendo le affermazioni del presidente Grasso.

Maria Falcone, sorella del magistrato vittima della strage di Capaci, tiene a precisare di avere "sempre avuto fiducia nei magistrati", essendo però consapevole che loro hanno bisogno di avere riscontri giudiziari nelle loro indagini e che quindi non possono cercare un'astratta verità. "Io spero - ha quindi aggiunto Maria Falcone - che presto ci sia qualcuno che ci dica tutta la verità. Anche Toto Riina, chissà...".

"L'intuizione fondamentale che ebbe Giovanni Falcone fu quella che per colpire realmente i mafiosi occorresse aggredire i loro soldi ed oggi le sue idee sono leggi dello Stato che hanno dato straordinari risultati". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato da Uno Mattina, ricorda il magistrato nell'anniversario della strage di Capaci. "Il mafioso - ha sottolineato Alfano - è un imprenditore criminale che nel rischio di impresa mette in conto la possibilità di perdere la libertà, ma non i propri soldi. L'intuizione di Falcone fu quindi quella di puntare ad aggredire il patrimonio dei mafiosi per indebolirli". Falcone, ha proseguito il ministro, "diceva anche che gli uomini passano ma le idee restano e camminano sulle gambe di altri uomini. Così è stato per le intuizioni di Falcone: oggi abbiamo un conto corrente statale (il Fondo unico di giustizia) dove confluiscono i soldi sequestrati alla criminalità organizzata e vengono poi assegnati ai ministeri della Giustizia e dell'Interno. Dunque - ha aggiunto - i soldi della mafia vengono usati contro la mafia". Oggi, ha detto ancora il titolare del Viminale, "abbiamo la legislazione contro la mafia più avanzata del mondo ed apprezzata da tutti i paesi, ma la mafia si evolve e forse in futuro ci sarà la necessità di aggiornamenti legislativi".

"L'Italia fu ferocemente colpita nelle persone di suoi servitori eccezionali, di grandi magistrati, di autentici eroi che sacrificarono la loro vita a difesa della legalità e della democrazia. La battaglia e l'esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino diedero i loro frutti".E' quanto sottolinea il presidenteGiorgio Napolitano in un messaggio inviato a Maria Falcon

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