In attesa che parta, dal primo luglio, la sperimentazione sulla terapia con cellule staminali secondo il protocollo Stamina, altri seicento malati sono pronti a presentare ricorso ai giudici del lavoro per ottenere la cura. Si tratta, spiega il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, di pazienti gravi: ''Il timore di molti malati - sottolinea - e' di rimanere fuori dalla sperimentazione prevista dal decreto appena approvato''. Sperimentazione rispetto alla quale Vannoni pone paletti e richieste precise.
''Ad oggi - afferma il presidente di Stamina - sono circa 18mila i malati che ci hanno contattato. Di questi, abbiamo per ora esaminato 600 richieste: sono i casi piu' gravi ed urgenti.
A tali pazienti Stamina ha gia' dato la prescrizione per la terapia sulla base della patologia certificata, ed i malati hanno gia' anche ottenuto il diniego dagli Spedali di Brescia all'effettuazione della cura a seguito dello stop dell'Agenzia del farmaco. Sono queste, infatti, le due condizioni necessarie per presentare il ricorso''. Si tratta ora di vedere quale sara' l'orientamento dei giudici a seguito dell'approvazione del decreto che da' il via alla sperimentazione: ''Se l'orientamento fosse quello di attendere la fine dei test - avverte Vannoni - cio' significherebbe la morte di molti di questi malati. Auspico quindi che tali ricorsi vengano accolti e le terapie per questi pazienti gravi procedano parallelamente alla sperimentazione che, sulla base del budget di 3 milioni di euro previsto, dovra' necessariamente includere un numero di pazienti limitato, non superiore al centinaio''. Cruciale e' anche il 'come' i test verranno effettuati. Per questo, il presidente di Stamina pone delle richieste precise a Istituto Superiore di Sanita' e Agenzia del Farmaco, che gestiranno la sperimentazione: ''Per produrre le linee cellulari Stamina occorre una grande expertise, e quindi - afferma - vorremmo che fossero i nostri biologi a farlo, ovviamente sempre nella massima trasparenza.
Seconda richiesta e' che i nostri medici partecipino alle fasi di somministrazione della terapia e di valutazione degli esiti''. Il protocollo Stamina, inoltre, ''sta dando ottimi risultati per varie malattie, ma nella sperimentazione - conclude - andrebbero incluse quelle patologie per le quali risulta meno dubbia la valutazione di efficacia''.