Lunedì 23 Dicembre 2024

Altri 600 malati
pronti al ricorso

In attesa che parta, dal primo luglio, la sperimentazione sulla terapia con cellule staminali secondo il protocollo Stamina, altri seicento malati sono pronti a presentare ricorso ai giudici del lavoro per ottenere la cura. Si tratta, spiega  il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, di pazienti gravi: ''Il timore di molti malati - sottolinea - e' di rimanere fuori dalla sperimentazione prevista dal decreto appena approvato''. Sperimentazione rispetto alla quale Vannoni pone paletti e richieste precise.

''Ad oggi - afferma il presidente di Stamina - sono circa 18mila i malati che ci hanno contattato. Di questi, abbiamo per ora esaminato 600 richieste: sono i casi piu' gravi ed urgenti.

A tali pazienti Stamina ha gia' dato la prescrizione per la terapia sulla base della patologia certificata, ed i malati hanno gia' anche ottenuto il diniego dagli Spedali di Brescia all'effettuazione della cura a seguito dello stop dell'Agenzia del farmaco. Sono queste, infatti, le due condizioni necessarie per presentare il ricorso''. Si tratta ora di vedere quale sara' l'orientamento dei giudici a seguito dell'approvazione del decreto che da' il via alla sperimentazione: ''Se l'orientamento fosse quello di attendere la fine dei test - avverte Vannoni - cio' significherebbe la morte di molti di questi malati. Auspico quindi che tali ricorsi vengano accolti e le terapie per questi pazienti gravi procedano parallelamente alla sperimentazione che, sulla base del budget di 3 milioni di euro previsto, dovra' necessariamente includere un numero di pazienti limitato, non superiore al centinaio''. Cruciale e' anche il 'come' i test verranno effettuati. Per questo, il presidente di Stamina pone delle richieste precise a Istituto Superiore di Sanita' e Agenzia del Farmaco, che gestiranno la sperimentazione: ''Per produrre le linee cellulari Stamina occorre una grande expertise, e quindi - afferma - vorremmo che fossero i nostri biologi a farlo, ovviamente sempre nella massima trasparenza.

Seconda richiesta e' che i nostri medici partecipino alle fasi di somministrazione della terapia e di valutazione degli esiti''. Il protocollo Stamina, inoltre, ''sta dando ottimi risultati per varie malattie, ma nella sperimentazione - conclude - andrebbero incluse quelle patologie per le quali risulta meno dubbia la valutazione di efficacia''.

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