Omaggio sabato prossimo al MACA, il Museo d’Arte Contemporanea di Acri, al Maestro orafo Gerardo Sacco per celebrare i primi cinquant’anni della sua attività, ripercorrendone l’evoluzione e le tappe salienti: dall’esordio come ragazzo di bottega, all’esperienza di perfezionamento nella lavorazione dell’oro a Valenza Po, fino alla nascita della sua prima bottega-laboratorio, nel 1969, e ai numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali che si sono susseguiti fino a oggi. Un percorso contraddistinto da un’intensa passione e un’acuta creatività che hanno portato Sacco ad essere l’orafo calabrese più noto al mondo. “Fu seguendo un artigiano del luogo che iniziò la mia avventura fantastica. Mi prese con sé a lavorare e ad apprendere i segreti della materia – racconta il Maestro orafo - così la mia vita cambiò. Non mi sembrava vero. Mi trasferì a Valenza a ventidue anni con il cuore gonfio di speranze, fino ad allora chiuse nel cassetto, e lì lavorai sodo per raffinare la mia passione. Con i soldi del salario guadagnati in fabbrica, riuscivo a pagarmi i corsi serali presso l’Istituto Cellini; incastonavo ogni gemma con cura, cesellavo l’oro, l’argento e con essi parte della mia anima”. Oltre che nel Complesso del Vittoriano, a Roma e all’interno dei Musei Vaticani, le creazioni di Gerardo Sacco hanno trovato spazio in numerosi grandi eventi organizzati da diversi Istituti Italiani di Cultura all’Estero, come quelli di Bruxelles, Lisbona, Copenaghen e Madrid. I suoi gioielli hanno esaltato il glamour femminile di grandi star in svariate produzioni cinematografiche, teatrali e televisive, da Liz Taylor a Isabella Rossellini, da Monica Bellucci a Elena Sofia Ricci. All’incontro del MACA prenderanno parte, oltre al Maestro Gerardo Sacco, il Prof. Ottavio Cavalcanti, antropologo e docente universitario presso l’Università della Calabria, e Silvio Vigliaturo, direttore artistico del MACA. L’evento sarà arricchito dalla presenza in esposizione di dodici gioielli realizzati dal Maestro.