Si apre uno spiraglio per il tribunale di Rossano, soppresso dalla rivisitazione degli uffici giudiziari. Positivo l’incontro avuto dal deputato cosentino Ernesto Magorno con il Ministro Cancellieri a cui ha consegnato una nota sulla vicenda. “Ritengo le parole riferitemi dal Ministro di grande importanza, nonché di buon auspicio per gli esiti della questione del Tribunale di Rossano. Mi conforta – scrive Magorno - oltremodo l’attenzione e la sensibilità che il Ministro ha dimostrato di avere per la nostra Regione e per i suoi problemi, in un settore delicato e determinante, per i nostri territori, come quello della giustizia. L’incontro con il Ministro, quindi, mi incoraggia particolarmente. E’ necessario – conclude Magorno – che agli sforzi che si stanno attuando in sede parlamentare si aggiunga un’azione sinergica e unitaria di tutti le istituzioni calabresi a tutti i livelli, per giungere ad un risultato positivo che non sottragga alla nostra terra un fondamentale presidio di giustizia” . Nella nota si sottolinea come la risoluzione presentata dal PD in commissione non si dice no alla riforma ma si chiede di tenere conto delle peculiarità dei territori per il raggiungimento di un adeguato livello di efficienza del sistema giustizia. La risoluzione riprende, quasi integralmente, il parere formulato nella scorsa legislatura dalla commissione Giustizia della Camera. L'ex ministro Severino non volle adeguarsi a quel parere. Noi speriamo – sottolinea Magorno - che il Governo in carica voglia invece rispettare l’indirizzo del Parlamento, senza rinunciare ai principi cardine della riforma della geografia giudiziaria. Questo territorio, dove la ‘ndrangheta è ben radicata e operativa, con la chiusura del Tribunale di Rossano, verrebbe così privato di un qualsiasi presidio giudiziario e di contrasto a tale fenomeno con consequenziale “favoreggiamento” del dilagare della criminalità organizzata. L’accorpamento dei Tribunali di tale comprensorio comporterebbe, inoltre, un rallentamento dell’attività processuale per non pensare poi alle gravi difficoltà logistiche causate ai cittadini che verrebbero così penalizzati nel loro diritto a poter accedere alle forme più elementari di giustizia.
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