Lunedì 23 Dicembre 2024

Parmitano: la Terra
da qui è meravigliosa

Entusiasmo alle stelle, letteralmente, per Luca Parmitano. "Qui mi sento come a casa", ha detto l'astronauta nel collegamento dalla stazione orbitale organizzato dalle agenzie spaziali di Italia (Asi) ed Europea (Esa).
"Sul tuo viso c'é la stessa gioia del momento in cui entrato nella Stazione Spaziale", ha detto a Parmitano il presidente dell'Asi, Enrico Saggese all'inizio del collegamento, organizzato da Asi ed Esa.

Il suo sorriso parlava da sé, mentre l'astronauta giocava divertito con il microfono, che galleggiava in assenza di gravità. "Qui è semplicemente fantastico. Ci vorrebbe un poeta oppure uno scrittore per spiegare tutto quello che si prova", ha aggiunto l'astronauta.
"Della Terra - ha proseguito - mi manca soltanto un caffé espresso ristretto". Uno dei primi pensieri di Parmitano è per l'Italia e l'augurio, per il suo Paese come per la Terra, è che trovino la stessa armonia che c'é nella vita di bordo, fra i sei astronauti sospesi a 400 chilometri dalla superficie terrestre.

"Vorrei portare a Terra il messaggio di unità e il clima di amicizia e libertà che si vive sulla stazione spaziale". Arrivato sulla stazione orbitale il 29 maggio scorso, Parmitano é all'inizio della missione Volare, la prima missione di lunga durata dell'Asi, che lo terrà nello spazio fino al prossimo novembre. Sarà anche il primo italiano ad affrontare una passeggiata spaziale. Due quelle in programma, il 9 e il 16 luglio. Non si prevede invece una terza, ipotizzata inizialmente per accogliere la navetta europea 'Albert Einstein'.

"Le giornate sono davvero molto intense. Si comincia alle 6 del mattino e si lavora per otto ore e mezzo. Due ore dobbiamo dedicarle all'attività fisica e poi dedicarci agli esperimenti; il resto del tempo è necessario per la manutenzione della stazione spaziale".
Finora nessun problema di adattamento all'assenza di gravità: "bisogna solo stare attenti a dove si agganciano gli oggetti perché è molto facile perderli senza punti di riferimento".

Non ha voluto portare libri: "guardo fuori dalla stazione orbitale in ogni momento libero. Guardare il nostro pianeta è una continua scoperta. In questo periodo, nel quale siamo costantemente illuminati possiamo vedere lo spettacolo della luminescenza notturna, che non avrei potuto immaginare nemmeno nei sogni".
Affacciarsi alla Cupola, la grande finestra costruita in Italia come circa il 50% della stazione orbitale , è un'emozione unica: "si ha il senso di fragilità del pianeta, con la sua atmosfera sottile, e dell' incredibile bellezza di questo gioiello sospeso nel velluto nero dello spazio".

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