No alla Tares. Sospendere immediatamente il tributo sui rifiuti ed i servizi indivisibili, che metterebbe, definitivamente, con le spalle al muro i contribuenti già provati da tasse e simili. Non lasciarsi distrarre dall’IMU che in molti comuni non viene pagata. Il problema, serio e grave, sarebbe rappresentato, piuttosto, da questo balzello del 100% sulle tasche dei cittadini. Anche il sindaco di Longobucco Luigi Stasi condivide e aderisce alla protesta, simbolica e giustamente plateale, del collega Giovanni Manoccio sindco di Acquaformosa, che ha fatto provocatoriamente affiggere sulle pareti della cittadina manifesti funebri dal titolo “AQUAFORMOSA È MORTA”. “Dalla manutenzione strade alla pubblica illuminazione, passando dai rifiuti. È impensabile – dichiara il Stasi – che gli abitanti di piccoli centri come Longobucco, piuttosto che i titolari di esercizi commerciali di cittadine un pò più grandi possano sopportare un peso, quasi 10 volte superiore, rispetto ad una tassa che il comune dovrà rendere direttamente allo Stato. Ci rifiutiamo! Longobucco sarà al fianco di Acquaformosa e degli altri comuni per dire no alla Tares, tributo dal quale si è distolta l’attenzione rispetto all’IMU.
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