Per il pacchetto lavoro il Governo punta a stanziare circa 1,3 miliardi di risorse complessive. Secondo quanto si è appreso da tecnici al lavoro sul provvedimento oltre al miliardo di fondi europei da destinare al Sud, potrebbero esserci altri 300 milioni per le misure di incentivo alle assunzioni al Centro-Nord.
Il pacchetto lavoro agevolerà le assunzioni dei giovani in condizioni di maggiore debolezza sul mercato del lavoro. Il decreto che sarà esaminato domani nel Cdm, ha detto il premier Enrico Letta, conterrà interventi per accelerare la creazione di posti di lavoro stabili "attraverso forme di decontribuzione per le imprese che assumono giovani in difficoltà economica o convertono contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato". Secondo quanto si apprende gli sgravi dovrebbero essere limitati agli under 30 disoccupati da almeno 6 mesi e con un basso livello di istruzione o una bassa qualifica professionale.
Il Cdm approverà "un pacchetto, un dl per il lavoro" che prevede agevolazioni "per chi assume a tempo indeterminato", ha spiegato Letta a Montecitorio. "Eurofund ha stimato che il costo della disoccupazione giovanile in termini di reddito perduto e di maggiori oneri per assistenza sociale è pari a circa 153 miliardi: una dissipazione senza pari, uno sperpero che la crisi esaspera in un paradossale circolo vizioso".
IVA: DELRIO, IN CDM RINVIO A SETTEMBRE - "In Consiglio dei ministri al 99,9% ci sarà il rinvio dell'Iva, di tre mesi, fino a settembre, e nel frattempo si lavora per ristrutturare tutto il sistema delle aliquote". Lo ha affermato il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio, nel corso di un videoforum a Repubblica.it. Al giornalista che lo intervistava, il ministro ha detto che nel Governo "il clima è tranquillo e orientato agli obiettivi". Delrio ha anche detto di essere "pronto a portare in Consiglio dei ministri il provvedimento che riguarda le Province, le città metropolitane, i piccoli comuni. Aspettiamo la sentenza della Corte Costituzionale per rispetto, è in arrivo nel giro di pochi giorni, il Governo è pronto".
A Bruxelles "ci attende un duro confronto". Così il premier Enrico Letta, intervenendo alla Camera, disegna la prossima missione in Europa per il consiglio Europeo. "Se l'Europa si ferma è perduta", ha detto Letta. "Le ombre sulla tenuta della moneta unica non sono state ancora fugate definitivamente".
"L'Europa non riesce a riprendere velocità e ci sono ancora ombre sulla moneta unica. Sono bastate due notizie provenienti da posti anche lontani da loro (la sede della Corte Costituzionale tedesca e Atene che chiude la tv pubblica) per dare il segno che la crisi non è ancora finita".
"Con franchezza ribadiamo che se non riprende un cammino sicuro di crescita, nessuna decisione porterà ad una vera svolta", ha detto il premier.
"Non saranno decisioni che faranno discriminazioni, ma interverranno con più intensità nelle aree in cui disoccupazioni più alta, come alcune aree del Mezzogiorno, ma l'intervento riguarderà tutte le regioni di Italia", ha spiegato Letta nella replica durante il dibattito in Aula. Per Letta "nei prossimi mesi vareremo un secondo pacchetto di interventi" proprio per dare attuazione alla 'Garanzia per i giovani', il piano che il prossimo Vertice Ue dovrebbe approvare sull'occupazione giovanile.
"Il premio per essere usciti dalla procedura di infrazione del 3% ci sarà il prossimo anno. Sul bilancio del 2014. Non ci farà considerare dei sorvegliati speciali e potremo avere sul bilancio maggior flessibilità e premialità che i paesi che non hanno centrato questo obiettivo non potranno avere".
"La soluzione alla crisi deve essere europea" e ripartire "dal lavoro" perché "la crisi non è limitata a uno o più paesi ma è di tutti: dobbiamo convincere tutti i paesi Ue. Nessuno si salva se la crisi europea continua ad avvitarsi". Cosi' il presidente del Consiglio nella replica all'intervento al Senato sul prossimo consiglio Ue ribadendo"la centralità del lavoro. Sono contento sarà il tema che risuonerà" al Vertice: tutti dovranno dire la loro. Da lì si parte, poi ognuno dovrà declinare a suo modo".
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