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Buttafuori contro
accattoni, parroco
mantiene promessa

Il sagrato del Duomo di Mestre è affollato come sempre, anche in questa assolata domenica d'estate. Il parroco Fausto Bonini, sorriso sulle labbra, oggi è sulla porta della sua chiesa anziché sul pulpito per scoraggiare dall'ingresso barboni e accattoni. Aveva promesso nei giorni scorsi che le funzioni sarebbero state sorvegliate dai parrocchiani più prestanti, assoldati come inconsueti 'buttafuori', e ha mantenuto la parola. La guerra personale di mons. Bonini per arginare il fenomeno, sempre più soffocante, dei mendicanti rom, chiamati 'barbanera' per la folta barba a incorniciare il volto degli uomini, che aggrediscono i passanti e chiedono sfacciatamente l'elemosina tra i banchi della chiesa, è iniziata alla prima funzione. Cartellino ben in vista sul petto, il compito di 'body guard' è spettato alle 9 ad un parrocchiano quarantenne di origini rumene, facilitato nella lingua nel dialogo dissuasivo con gli sfaccendati. Poi l'uomo, forse infastidito dalla troppa curiosità dei giornalisti, ha lasciato il posto al giovane sacrestano Michael Sabba e allo stesso parroco. "Bisogna che qualcuno risolva il problema dell'accattonaggio - spiega mons. Bonini, che nella sua chiesa accoglie durante la funzione anche i piccoli cagnolini, purché in braccio ai loro padroni -. Questo fenomeno ha avuto un salto di qualità: una volta domandavano l'elemosina ora la pretendono". E per chi si rifiuta il rischio è grosso. Il sacerdote racconta di essere stato minacciato con il coltello da un mendicante che pretendeva di dormire durante la funzione nella bussola d'ingresso, mentre una parrocchiana si è sentita dire da una donna "o mi dai i soldi o ti porto via il bambino". "Sono persone che fanno parte di una vera e propria organizzazione - continua - la loro presenza rischia di non farci più sentire il cuore, la sensibilità verso i veri poveri, quelli che hanno realmente bisogno". Mestre da settimane è sull'orlo dell'esasperazione per i continui episodi che coinvolgono proprio i 'barbanera' - dalle auto strisciate per vendetta agli automobilisti che non regalano un euro alle aggressioni ai passanti - contro i quali anche l'amministrazione municipale dichiara, leggi alla mano, di avere le mani legate in quanto si tratta di cittadini comunitari. Mentre il parroco parla con i giornalisti, una giovane rom sfida la sorte e si avvicina per chiedere l'elemosina. Ha con sé una foto di bambini che mostra a lungo, la mano tesa a pretendere l'obolo. Solo dopo alcuni minuti di tensione capisce che non è il caso di insistere e si allontana. Tutti i parrocchiani all'uscita della funzione si dicono d'accordo con la decisione del loro sacerdote. "La gente - racconta un'anziana con il marito - non ne può più, ci stanno togliendo la nostra libertà". La sola voce fuori dal coro è quella di un uomo che, entrato durante la funzione, inveisce contro il parroco e gli grida più volte "razzista", prima di essere portato fuori di peso.(ANSA).

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