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Calderoli offende
il ministro Kyenge

"Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare alle sembianze di un orango". E' il pesante insulto lanciato dal vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, nei confronti del ministro dell'integrazione Cecile Kyenge, secondo quanto riferisce in prima pagina il Corriere della Sera. Calderoli, dal palco della festa del Carroccio a Treviglio, nel bergamasco, e' tornato ad attaccare l'esponente del governo già fatta oggetto di attacchi da parte di esponenti leghisti in occasione della sua visita a Bergamo pochi giorni fa. ''Fa bene a fare il ministro - ha dichiarato Calderoli dal palco - ma forse lo dovrebbe fare nel suo Paese. E' anche lei a far sognare l'America a tanti clandestini che arrivano qui''. Poi gli insulti: ''Io mi consolo - riferisce la ricostruzione del Corriere della Sera - quando navigo in Internet e vedo le fotografie del governo. Amo gli animali, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango''.

"Ho parlato in un comizio - spiega all'ANSA Roberto Calderoli - e  ho fatto una battuta, magari infelice, ma da comizio, questo è stato subito chiaro a tutti i presenti. Non volevo offendere e se il ministro Kyenge si è offesa me ne scuso, ma la mia battuta si è inserita in un ben più articolato e politico intervento di critica al ministro e alla sua politica. Fin dalla sua nomina - aggiunge Calderoli - la Lega ha espresso perplessità e critica, a viso aperto, nei confronti del ministro Kyenge. Intanto perchè ci è subito sembrata una scelta provocatoria nei confronti della Lega e delle sue battaglie. E poi perché Kyenge sta portando avanti questa battaglia dello ius soli, che tra l'altro non è nel programma di Governo. E allora mi pare corretto che in democrazia uno possa criticare apertamente - conclude l'esponente leghista - chi ci vuole imporre, venendo da fuori, qualcosa che non rientra nel nostro modo di pensare e di vivere. Io comunque accetto di catalogare la mia battuta come infelice ma non voglio sentire accuse di razzismo da parte di politici che sono razzisti ogni giorno con i cittadini del nord. Per farmi perdonare - ha concluso - invito il ministro ad un dibattito alla Berghemfest nel mese di agosto, la tradizionale festa della Lega a Bergamo ma sappia che non le farò sconti sulle critiche al suo modo di fare politica dell'immigrazione e su quel che dice a proposito dello ius soli".

"Le parole di Calderoli non le prendo come un'offesa personale - sostiene il ministro Cecile Kyenge, con l'ANSA  - ma mi rattristano per l'immagine che diamo dell'Italia. Credo che tutte le forze politiche debbano riflettere sull'uso che fanno della comunicazione.  Si faccia un confronto serio all'interno della Lega per capire se Calderoli ha intenzione di continuare la sua battaglia politica con le offese".

"Non ci sono giustificazioni possibili alle offese che il vice presidente del Senato ha rivolto al ministro Kyenge - tuona il Presidente del Senato Pietro Grasso - ora Calderoli si scusi".

"Solidarietà alla ministra Kyenge - scrive su Twitter il presidente della Camera Laura Boldrini - dal vicepresidente del Senato Calderoli parole volgari e incivili, indegne per le Istituzioni".

"Le parole riportate oggi da organi di stampa e attribuite al senatore Calderoli nei confronti di Cecile Kyenge - dichiara il presidente del Consiglio Enrico Letta in una nota - sono inaccettabili. Oltre ogni limite. Piena solidarietà e sostegno a Cecile. Avanti col tuo e col nostro lavoro".

"Le parole del vicepresidente del Senato Calderoli rivolte al ministro Kyenge sono inaccettabili -  affermaAnna Finocchiaro del Pd -  Non è possibile e non è degno che un importante rappresentante delle nostre istituzioni insulti, con parole volgari e offensive e razziste una cittadina italiana e ancora di più una donna che oggi, da ministro, rappresenta il nostro Paese. Domani - annuncia - il Pd in Aula a Palazzo Madama chiederà conto a Calderoli delle sue affermazioni. Nel frattempo mi auguro che il vice presidente del Senato trovi la dignità di spiegare e di scusarsi con il ministro Kyenge".

"Il senatore Calderoli - per il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda - rappresenta un caso di gravissimo sdoppiamento di personalità. Quando presiede il Senato lo fa con equidistanza. Quando parla da leghista tocca le vette della massima volgarità politica e civile. Il suo insulto al ministro Kienge è totalmente incompatibile col suo ruolo di vicepresidente del Senato". in merito alle dichiarazioni di Roberto Calderoli sul ministro Kyenge.

"La mia prima reazione - ha detto il viceministro del Lavoro, Maria Cecilia Guerra - è stata un profondo e purtroppo sempre nuovo senso di vergogna per il paese tutto. Ma il senatore Calderoli ha insultato soprattutto sé stesso. Resta da vedere se il paese vorrà essere così "generoso" da lasciarsi insultare insieme a lui. Continua a stupirmi che alcune (troppe?) persone sentano così impellente il bisogno di ridurre ogni esperienza di vita ricca, complessa, costruita sulla voglia di lottare, a un immaginario triviale smaccatamente privo di umanità e fantasia. La verità - osserva Guerra - è che il senatore Calderoli, ma non è il solo, sulla persona Cécile Kyenge, sulla sua forza umana e la sua competenza, non saprebbe proprio cosa dire. Molto, molto più comodo parlare di "orangotanghi".

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