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Liquami in mare,
caso in Procura

Non è possibile che quando arriva la stagione estiva ed il suo sovraffollamento si debba registrare questo stato di cose. E non è colpa dei depuratori dei comuni rivieraschi, che funzionano alla perfezione, perché tenuti costantemente sotto controllo proprio per evitare che si possa danneggiare la stagione turistica. Nossignori, il problema è più a nord, e nessuno sembra voler prendere provvedimenti, nonostante le continue denunce, anche di turisti giustamente nauseati, e le più svariate segnalazioni. Basterebbe una ricognizione aerea per individuare il punto di sversamento delle condotte sottomarine e correre ai ripari: la macchia scura che si crea sulla superficie del mare è visibilissima da qualsiasi altura della costa, figuriamoci da un ricognitore aereo. «È storia di ogni anno – sbotta il sindaco di S. Alessio, Rosa Anna Fichera – quando arriva questo periodo della stagione, tutti i nostri sacrifici e sforzi per richiamare visitatori, finiscono in una bolla di sapone”. «Domani stesso (oggi per chi legge) – osserva il presidente del consiglio di S. Teresa, Danilo Lo Giudice – informeremo ufficialmente le autorità competenti e la Procura». Ma tutti gli amministratori, da Scaletta Zanclea, a Letojanni, sono esasperati, costretti come sono a subire i commenti certo non positivi dei bagnanti.   

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