Tragedia a Santiago de Compostela, in Spagna. Un treno ad alta velocità (Alvia), in arrivo nella citta' della Galizia, e' deragliato mercoledì sera a poca distanza dalla stazione, provocando una strage: il drammatico bilancio delle autorità locali è di 80 morti e 178 feriti (tra cui molti stranieri) su 222 persone che erano a bordo.
"La tragedia di Compostela - ha affermato il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti - sembra essere associata a una violazione della velocità".
Pochi istanti dopo il disastro, uno dei macchinisti ha ammesso, in una comunicazione via radio con la stazione, che andava "a 190 all'ora. Spero che non ci siano morti - ha detto - perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano...". Il limite previsto in quel tratto è di 80 km/h. Il conducente, un macchinista di 52 anni con molta esperienza, e' stato messo sotto inchiesta formale. L'uomo non ha spiegato il motivo di una velocità così elevata, oltre il doppio di quella prevista in quel tratto, 80 km/h. Il limite è previsto perché la curva è "chiusa" e si trova subito dopo l'uscita di un tunnel, alla fine di diversi chilometri di rettilineo. Una persona che partecipò nel 2011 al viaggio inaugurale della tratta ha riferito ai media che in corrispondenza della curva il treno ebbe come un sussulto, mentre per gli 80 chilometri precedenti era rimasto stabile. I tecnici della procura, delle ferrovie e del ministero sono al lavoro per accertare le cause che hanno determinato la tragedia: se si tratti di un errore umano, di un guasto tecnico oppure di una coincidenza di entrambe le cose.
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