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Maxi sequestro
ai familiari di Izzo

Un patrimonio immobiliare e finanziario di oltre 16 milioni di euro: è quanto è stato sequestrato dagli agenti della Direzione Distrettuale Antimafia e della Guardia di Finanza di Milano ai familiari di Salvatore Izzo, pluripregiudicato di origine campana con numerose condanne per contrabbando, riciclaggio, ricettazione e usura. Secondo gli inquirenti, si tratta del frutto di anni di illecite attività di Izzo composto da società, appartamenti, conti correnti e polizze assicurative, sequestrate in Italia e in Svizzera.

Izzo è morto durante il processo nel quale era indagato per usura e riciclaggio, e quindi i beni e i conti sequestrati all'epoca erano destinati ai legittimi eredi, in questo caso ai due figli e la loro madre, a meno di prove certe sulla loro provenienza illecita. I finanzieri e gli agenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, coordinati dalla dottoressa Alessandra Dolci, hanno quindi ultimato indagini patrimoniali e finanziarie che hanno confermato l'illecita provenienza dei beni già sequestrati, a cui si sono aggiunti ulteriori immobili e conti correnti in Italia ed in Svizzera, risultati anche questi indirettamente riconducibili all'imputato ed ai suoi familiari. Sono quindi stati sequestrati numerosi edifici, tra cui un albergo a Muggiò (Monza e Brianza) e una villa a Città Sant'Angelo (Pescara), saldi di conto corrente e polizze assicurative per 2 milioni di euro, crediti vantati da Izzo per circa 500 mila euro, somme prestate a commercianti e due società immobiliari di Monza e Milano.

Inoltre, grazie all'eccellente cooperazione tra i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ed i colleghi della Procura svizzera di Lugano, è stato possibile in tempi rapidissimi individuare e sequestrare 2 appartamenti a Coldrerio (Svizzera) e ben 4,8 milioni di euro depositati su conti accesi presso banche di Lugano. Il prossimo mese di ottobre è stata fissata l'udienza durante la quale gli eredi di Izzo, se non riusciranno a smentire le tesi accusatorie, si vedranno definitivamente confiscare tutti i beni, che a quel punto entreranno a tutti gli effetti nelle casse dello Stato.

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