Sono 400 milioni le persone che nel mondo starnutiscono per colpa delle allergie e i bambini sono fra i più colpiti (15 su 100 in Italia), anche se molto spesso nei giovanissimi non si arriva a riconoscere la malattia e ad avere una diagnosi.
Il dato emerge dal convegno sulla rinite allergica nell'infanzia, promosso dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Dai risultati della somministrazione di alcuni questionari chiamati Isaac (International Study of Asthma and Allergies in Childhood) in diversi Paesi del mondo risulta che questa malattia, tutt'altro che banale perché peggiora la qualità di vita e favorisce l'insorgere dell'asma, è diffusa soprattutto tra i bambini: nell'ultimo anno, per esempio, la percentuale di piccoli con la rinite allergica oscilla tra il 5% ed il 22,6%, mentre l'incidenza cumulativa arriva a superare il 35%. Primato negativo in assoluto, tra i Paesi considerati nell'indagine, per Hongkong (22,6%), ma anche l'Italia si trova in una posizione di rilievo in classifica, con 15 giovanissimi su 100 che ne soffrono.
Nonostante la rilevanza del dato a livello internazionale che, come spiegano gli esperti del Bambino Gesù imporrebbe di inserire la rinite allergica nell'elenco delle malattie non infettive stilato dall'Onu, oggi questa forma di allergia resta una delle più sottodiagnosticate dell'infanzia, anche perché, come spiega Alessandro Fiocchi, responsabile dell'Unita' di Allergologia del Bambin Gesu', ''spesso uno dei sintomi più comuni, il naso chiuso, viene associato alla costituzione stessa dei bambini''. Invece i genitori devono fare attenzione, soprattutto in presenza di cinque particolari 'spie': occhiaie, alito cattivo, prurito e sangue dal naso, oltre che frequenti starnuti. In questi casi - conclude l'esperto - la prima cosa da fare è rivolgersi al pediatra, che stabilirà se è bene fare i test allergici.