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"Non chiederemo
il rinvio alla Cassazione"

E' tutto pronto in Cassazione, dove in mattinata prenderà il via il processo nel quale Silvio Berlusconi, per l'accusa di frode fiscale (poco più di 7 milioni evasi nel 2002 e nel 2003), è stato condannato in primo e secondo grado a quattro anni di reclusione, tre dei quali coperti da indulto, e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. 

Con lui saranno giudicati anche il produttore statunitense Frank Agrama, ritenuto suo 'socio occulto', oltre agli ex manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto. Assegnato alla così detta sezione 'feriale' per evitare che la spugna della prescrizione dimezzi il reato contestato, oggi la vicenda sulle presunte irregolarità nella compravendita delle royalties dei film destinati al piccolo schermo entra di nuovo in un'aula di giustizia. Salvo rinvii, la sentenza potrebbe arrivare domani o giovedì. Al processo, sotto una pioggia di polemiche e preoccupazioni, guarda il mondo della politica perché dal suo esito potrebbero aversi ripercussioni sulla tenuta del governo Letta.

''Da parte nostra non ci sarà alcuna richiesta di rinvio'': lo ha detto il professor Franco Coppi che in cassazione difende, insieme a Niccolò Ghedini, l'ex premier Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. La causa deve ancora essere chiamata innanzi alla Sezione feriale.

Ci sono altri sette procedimenti nel ruolo di marcia della Sezione feriale della Cassazione, prima che venga chiamata la causa Mediaset con il ricorso dell'ex premier Silvio Berlusconi. Prima ancora ci sono altre due cause che saranno discusse in Camera di consiglio, a porte chiuse. La prima è già stata chiamata.

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