E' stato notificato a Roma dai carabinieri il decreto di esecuzione pena, con sospensione, per la vicenda Mediaset a Silvio Berlusconi. La notizia ha trovato conferma in ambienti giudiziari. L'ex premier avrà tempo fino a metà ottobre per chiedere misure alternative al carcere. La Questura di Milano, come è previsto dopo l'emissione del decreto di esecuzione della pena nei confronti di Silvio Berlusconi per il caso Mediaset, ha disposto la revoca del passaporto per l'ex premier. Come prevede la procedura, il provvedimento sarà eseguito dalla Questura di Roma perché l'ex premier ha da qualche tempo eletto la propria residenza nella Capitale. Il pm di Milano Ferdinando Pomarici ha firmato l'ordine di esecuzione con sospensione della pena per Silvio Berlusconi condannato in via definitiva per il caso Mediaset. Da quanto si è saputo, la Procura ha affidato l'ordine di esecuzione della pena con sospensione, e dunque con la possibilità di richiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare, ai carabinieri per la notifica dell'atto al Cavaliere. Al momento non si sa se la notifica sia già avvenuta o meno. L'estratto esecutivo della sentenza della Cassazione che ha condannato in via definitiva Silvio Berlusconi è arrivata al presidente del Senato Renato Grasso che l'ha subito trasmessa al presidente della giunta delle immunità Dario Stefano.
"Noi abbiamo solo un'idea" su come il presidente Giorgio Napolitano potrebbe intervenire sulla condanna a Silvio Berlusconi, "mi fa un po' effetto pronunciare quella parola legata a Silvio Berlusconi". Cosi' la deputata Daniela Santanchè risponde a chi gli chiede se il Pdl intenda chieder la grazia al capo dello Stato per Silvio Berlusconi.
Epifani, grazia? Da Pdl pressione indebita - ''Dal Pdl arrivano ricette inquietanti: chiedere al presidente della Repubblica una cosa come la grazia e tirare in mezzo Napolitano è una pressione indebita''. Così il segretario del Pd Guglielmo Epifani, alla festa regionale del Pd dell'Emilia Romagna di Casalgrande. ''Una riforma della giustizia come vorrebbero loro se la scordano: vogliono piegare a loro uso e consumo scelte che nè questo governo nè noi vogliamo fare'' ha anche detto Epifani . Eppoi: ''Il Pdl vuole buttare su di noi la responsabilità della rottura del patto di governo che invece vogliono fare loro: noi dobbiamo stare fermi a quanto abbiamo detto e prepararci a tutto''. ''Non ci facciamo trascinare nella rissa e rispondiamo colpo su colpo se si supererà la soglia''.
Berlusconi: 'Riformare la giustizia o si vota' - Non possiamo sottrarci al dovere di una vera riforma della giustizia per questo siamo pronti alle elezioni". Ha affermato Silvio Berlusconi nel corso della riunione dei gruppi del Pdl dove è stato accolto da un lungo applauso e da cori 'Silvio Silvio'. 'Dobbiamo chiedere al più presto le elezioni per vincere. Riflettiamo sulla strada migliore per raggiungere questo obiettivo'. 'La sentenza di ieri si basa sul nulla, sul fatto che non potevo non sapere', ha detto Berlusconi spiegando che 'L'unica nostra colpa è non aver mai preso il 51% e questo ci ha impedito di fare la riforma liberale perchè abbiamo subito i veti dei piccoli partiti". Lo afferma Silvio Berlusconi, a quanto raccontano, nel corso della riunione. "Avevano pensato, con i fatti del 2012, per esempio con il tradimento di Fini, di averci allontanato dalla vittoria. Anche con una pressione del Colle, decidemmo di dare le dimissioni, anche se avevamo ancora i numeri e una forte maggioranza al Senato. Dopodiché, con l'appoggio al governo Monti e con il mio distacco dalla scena, dovemmo constatare che i sondaggi erano in fortissima discesa. Alfano, per questi motivi, mi costrinse quasi con durezza a scendere nuovamente in campo". Così Silvio Berlusconi, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti all'incontro con i parlamentari Pdl.
Schifani,chiederemo a Colle ripristino democrazia - "Ci muoveremo a breve io e Brunetta perche' ti possa essere restituito nel rispetto della Costituzione quello che ti spetta per la tua storia per quello che hai fatto per il Paese per ottenere da Napolitano il ripristino dello stato di democrazia che questa sentenza ha alterato". Lo ha detto Renato Schifani, a quanto raccontano, ai gruppi del Pdl. I due capigruppo - viene riferito - hanno intenzione di chiedere a Napolitano di usare i ''poteri costituzionali per difendere la dialettica democratica". "Se c'e' da difendere i nostri ideali e la storia di tutti noi e la storia del presidente coincide con la nostra, siamo pronti alle dimissioni a partire dai ministri del governo". Lo ha detto il vice premier Angelino Alfano alla riunione dei gruppi del Pdl.
Epifani,Senato non voti in difformità da sentenza- ''Sarebbe singolare che si votasse in difformità da una sentenza della corte di Cassazione, l'organo supremo che mette la parola fine alle sentenze e ai processi''. Così il segretario del Pd Guglielmo Epifani ha risposto a chi gli chiedeva come si comporterà il Pd al Senato sul voto per la decadenza di Berlusconi. ''Bisogna tenere separate le questioni giudiziarie da quelle politiche: noi non possiamo più accettare o pensare che possa accadere quello che è accaduto quando la Corte di Cassazione fissò il giorno dell'udienza, attacchi alle istituzioni e all'autonomia della magistratura non sono tollerabili. Il travaglio interno al centrodestra va visto con grande rispetto però c'è un limite oltre il quale non si può andare''. Così il segretario del Pd Guglielmo Epifani, a proposito dei riflessi politici della sentenza Mediaset che riguarda Berlusconi. La Cassazione ha confermato ieri la condanna a 4 anni per il Cavaliere accusato di frode fiscale nell'ambito del processo Mediaset. La Somma Corte ha rinviato alla Corte d'Appello la decisione sull'interdizione che potrebbe diminuire da un massimo di 3 anni fino a un minimo di 12 mesi.
Sarebbe un "delitto" non andare avanti, fermarci "malamente", perché il lavoro del governo comincia a dare i suoi "frutti": i risultati "sono a portata di mano e possiamo già toccarli". Così il premier Enrico Letta che si e' detto 'assolutamente convinto che debba prevalere l'interesse del Paese, che è anche la lotta all'evasione fiscale e che tutti i partiti oggi devono assumersi le proprie responsabilità e fare scelte che riguardano il futuro". "Naturalmente l'interesse non è un logoramento e non considero che continuare a tutti i costi sia nell'interesse del Paese". "Sono assolutamente consapevole del momento delicato, ma io sono tra quelli che mette davanti a tutto l'Italia e se c'è chi vuole mettere davanti altre priorità io penso che sia invece importante mettere davanti il Paese poi vengono altri interessi", ha spiegato Letta. "Spero che prevalgano gli interessi generali per il bene del Paese e non gli interessi di parte e sono anche convinto che questo accadrà".
Sono "inaccettabili e vanno respinti con fermezza gli insulti e gli attacchi verbali rivolti ai magistrati, fino alla Corte di Cassazione, insulti e attacchi che si risolvono in un'aggressione nei riguardi dell'intera magistratura". Lo afferma l'Anm, a fronte delle "dichiarazioni diffuse ieri" dopo la sentenza Mediaset. L'Associazione nazionale magistrati sottolinea che, "se è lecita la critica nei confronti dei provvedimenti giudiziari, specialmente quando questa provenga da quanti sono direttamente destinatari della condanna, tuttavia sono inaccettabili e vanno respinti con fermezza gli insulti e gli attacchi verbali rivolti ai magistrati".
Il Pdl e' sul piede di guerra con Daniela Santanchè che dice: 'pensate che la sentenza sia giusta e non politica? Abbiate le palle di mettere Berlusconi in galera' e poi rilancia sul nome di Marina Berlusconi. Per il capogruppo Renato Brunetta, "dopo il Cavaliere ci sarà solo Berlusconi. Il Popolo della libertà, Forza Italia, è il primo partito oggi. Un italiano su tre vota per il Popolo della libertà, per Forza Italia, per Berlusconi. Questo è il patrimonio più bello, questo è l'orgoglio più bello di vent'anni di vita politica. Questo patrimonio - ha sottolineato - non va disperso, ma va semmai ulteriormente valorizzato. Questo il senso del videomessaggio di ieri sera di Berlusconi. Un grande atto d'amore, ancora un grande atto d'amore da parte di Berlusconi, per cambiare l'Italia", conclude Brunetta. Intanto l'esercito di Silvio annuncia un presidio permanente davanti al Quirinale da lunedi' per far partire una petizione per chiedere la concessione immediata della grazia per il presidente Berlusconi".
Grillo, nessuno provi a modificare giustizia con Cav - Il M5s chiede al presidente Grasso che il Senato deliberi ''immediatamente'' sulla decadenza di Silvio Berlusconi e chiede la convocazione immediata della giunta delle immunità e dell'aula di Palazzo Madama. "Nessuno si azzardi a modificare la Giustizia insieme al partito capeggiato da un delinquente. Il M5S non starà a guardare, né si limiterà a interpellanze parlamentari, ma mobiliterà i suoi elettori. La Costituzione non si tocca. Messaggio inviato. Quirinale. Messaggio inviato". E'quanto scrive il leader di M5S Beppe Grillo sul suo blog. "Le coincidenze non esistono e questa fretta di riformare la Giustizia dopo la condanna di Berlusconi è altamente sospetta. Letta Nipote la vuole. Servirebbe a tirare a campare. Capitan Findus Letta ama Berlusconi, grazie a lui è diventato presidente del Consiglio, senza diventerebbe come la descrizione che Bossi diede di Miglio 'una scoreggia nello spazio', ha persino invitato a votarlo al posto del M5S alle elezioni politiche 'Meglio il Pdl piuttosto che il M5S'", scrive Grillo nel suo post, intitolato 'Il Fantino della Repubblica' corredato da fotomontaggio di un Berlusconi sorridente che sprona da una biga un cavallo da corsa con il volto del premier Enrico Letta. "Deve tenere il pallino del governo delle larghe intese voluto da Napolitano. Difficile ritornare nel retrobottega a giocare a Subbuteo invece di fare annunci quotidiani, puntualmente disattesi, con tweet ripresi in modo entusiasta da tutti i giornalai nostrani. I famosi Lecca Letta", è la stilettata di Grillo, secondo il quale "la condanna per frode fiscale per Mediaset ha una conseguenza. La revoca delle concessioni delle frequenze televisive nazionali che non possono essere assegnate a un pregiudicato. Per le sue comparsate a reti unificate gli resteranno sempre le reti Rai a guida pdmenoellina". "C'è però un'altra revoca quella di Cavaliere della Repubblica, un titolo impensabile per un condannato. Potrebbe essere sostituito da Fantino della Repubblica, più appropriato", continua il leader di M5S precisando come "accanirsi contro Berlusconi sia però ingeneroso. In vent'anni non ha fatto tutto da solo". Per questo, è la sua conclusione, "questo governo e questo parlamento non sono legittimati a modificare le regole del gioco. La Costituzione non può in alcun modo essere modificata da un partito di nominati guidati da un pregiudicato"
O.Romano: no crisi governo, esiti imprevedibili - "Le difficoltà economiche in cui versano i cittadini italiani inducono a non precipitare verso una crisi di Governo dagli esiti imprevedibili". Lo sottolinea l'Osservatore romano, commentando la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset. La condanna dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, spiega l'Osservatore Romano in un articolo dal titolo "Silvio Berlusconi condannato in via definitiva, "sembra riaprire in Italia un conflitto che dura da quasi vent'anni, condizionando non solo la vita politica ma anche la crescita del Paese". "Solo il sangue freddo e la saggezza costituzionale di alcune figure di rilievo delle istituzioni - osserva il giornale - hanno consentito che, nonostante tutto, l'equilibrio democratico, sottoposto in alcuni momenti a fortissime tensioni, fosse mantenuto. E così da molte parti ci si augura che accada anche ora". "Se le istituzioni democratiche, grazie ai meccanismi previsti dai padri costituenti - continua l'Osservatore -, hanno retto all'urto di situazioni politiche oggettivamente anomale, l'Italia ha pagato in questi anni, sotto l'aspetto dell'etica e della cultura giuridica, un alto prezzo. Fra le macerie lasciate sul campo figurano, da una parte, un concetto della legalità offuscato nella coscienza e nei comportamenti di molti italiani, e dall'altra una soggettivizzazione politica della giustizia dagli esiti nocivi". Il quotidiano della Santa Sede ricorda quindi l' "autorevole richiamo" del presidente della Repubblica alla "fiducia" e al "rispetto verso la magistratura" e "all'esame, in Parlamento, dei problemi relativi all'amministrazione della giustizia". "Napolitano - commenta l'Osservatore - invita il centrodestra a non lasciarsi andare ad atteggiamenti distruttivi e il centrosinistra a non calcare la mano e a non utilizzare la sentenza della Cassazione come l'arma definitiva per la sconfitta di Berlusconi". "In ogni caso - aggiunge - la dichiarazione del presidente della Repubblica non può essere letta come presa di distanza dall'operato della magistratura".