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"Un saluto ai musulmani
nostri fratelli"

Papa Francesco, dopo la recente conclusione del mese di Ramadan, ha rivolto all'Angelus "un saluto ai musulmani del mondo intero", definendoli "nostri fratelli", e ha augurato che "cristiani e musulmani si impegnino per promuovere il reciproco rispetto, specialmente attraverso l'educazione delle nuove generazioni".

Vorrei rivolgere un saluto ai musulmani del mondo intero, nostri fratelli, che da poco hanno celebrato la conclusione del mese di Ramadan, dedicato in modo particolare al digiuno, alla preghiera e all'elemosina", ha detto papa Francesco subito dopo la recita dell'Angelus. "Come ho scritto nel mio Messaggio per questa circostanza - ha aggiunto -, auguro che cristiani e musulmani si impegnino per promuovere il reciproco rispetto, specialmente attraverso l'educazione delle nuove generazioni".

'Amore Dio nostro vero tesoro,dà senso fatiche e cadute' - Il "vero tesoro dell'uomo" è "l'amore di Dio", che "dà senso agli impegni di ogni giorno", alle "fatiche" e alle "cadute", e "aiuta anche ad affrontare le grandi prove". E' quanto ha affermato oggi papa Francesco all'Angelus in piazza San Pietro. "Voglio chiedervi: dov'è il tuo tesoro? Qual è per te la realtà più importante, più preziosa, la realtà che attrae il tuo cuore come una calamita? Posso dire che è l'amore di Dio?", ha detto il Papa commentando il Vangelo odierno che "ci parla del desiderio dell'incontro definitivo con cristo". "Qualcuno mi risponderà: Padre, ma io sono uno che lavora, che ha famiglia, per me la realtà più importante è mandare avanti la mia famiglia, il lavoro… Certo, è vero - ha proseguito -, ma qual è la forza che tiene unita la famiglia? E' proprio l'amore di Dio che dà senso ai piccoli impegni quotidiani e anche aiuta ad affrontare le grandi prove. Questo è il vero tesoro dell'uomo". "Andare avanti nella vita con amore, con quell'amore che il Signore ha seminato nel cuore", ha sottolineato 'a braccio'. E secondo il Pontefice, "l'amore di Dio non è qualcosa di vago, un sentimento generico; l'amore di Dio ha un nome e un volto: Gesù Cristo". Perché noi non possiamo amare l'aria, amiamo persone e quella persona è Gesù", ha detto. "E' un amore - ha spiegato - che dà valore e bellezza a tutto il resto: alla famiglia, al lavoro, allo studio, all'amicizia, all'arte, ad ogni attività umana". E dà senso anche, ha aggiunto papa Bergoglio, "alle esperienze negative, perché ci permette di andare oltre, di non rimanere prigionieri del male, ma ci fa passare oltre, ci apre sempre alla speranza, all'orizzonte finale del nostro pellegrinaggio. Così anche le fatiche e le cadute trovano un senso".

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