Pauroso incidente stradale ieri pomeriggio sulla A20 Palermo- Messina all’altezza del centro abitato di Rometta Marea. Un carro-attrezzi “Iveco” condotto da S.B., 37 anni di Catania, che stava trasportando un gommone, è precipitato giù dalla carreggiata mentre transitava tra i km 24+ 500 e 24+600 dell’autostrada, dopo l’impatto con un pullman della linea “Interbus” di Enna, guidato da V.A., 46 anni di Mistretta, che procedeva nella stessa direzione, finendo sulla sottostante linea ferroviaria. Un volo di circa 6 metri nel corso del quale il conducente è stato sbalzato fuori dall’abitacolo del mezzo, andando a sbattere rovinosamente contro la massicciata della linea ferrata del nuovo tratto a doppio binario, riportando numerose ferite soprattutto al volto e alla testa. L’uomo è stato rapidamente trasportato con l’ausilio dell’elisoccorso all’ospedale Papardo di Messina, dove i sanitari gli hanno riscontrato lesioni fortunatamente meno gravi di quanto apparissero a un prime esame: trauma cranico e facciale guaribile in 15 giorni con profonde ferite che hanno richiesto un lungo lavoro di ricomposizione da parte del chirurgo plastico. Ma si è realmente sfiorata la tragedia, non solo per le conseguenze dirette dell’incidente che ha visto coinvolti il carro-attrezzi e il pullman, ma anche per quello che sarebbe potuto accadere se in quel momento fosse transitato un treno sulla linea ferroviaria sottosante. Infatti, il mezzo Iveco è precipitato giù dal viadotto dell’A20 intorno alle 14.35, pochissimi minuti dopo il passaggio dalla stazione di Rometta Messinese del treno regionale “12758”, partito da Palermo alle 11.08 e giunto a Messina alle 14.45. Solo una fortuita casualità ha evitato quella che avrebbe potuto essere una vera e propria strage. Non è mancato, però, il panico e la preoccupazione in questo torrido e drammatico pomeriggio pre-ferragostano, in cui la quiete della cittadina tirrenica in questi giorni invasa di turisti e villeggianti pèrovenienti soprattutto dal capoluogo messinese, è stata improvvisamente scossa da un fragore sordo di lamiere contorte e urla di sgomento, rievocando i tristi ricorsi del disastro ferroviario del 20 luglio 2002.