Venerdì 27 Dicembre 2024

Inferno in Egitto
Bagno di sangue al Cairo

E' salito a 327 morti e 2.926 feriti il bilancio ufficiale degli scontri ieri in Egitto secondo il ministero della Salute il bilancio ufficiale degli scontri di ieri in varie città dell'Egitto, a seguito degli sgomberi dei due presidi al Cairo dei sostenitori del presidente deposto Mohamed Morsi. Il portavoce dei Fratelli Musulmani, Gehad El-Haddad, via twitter parla di 'oltre 4.500 morti' e la conta prosegue e anche l'identificazione in tre moschee, tre ospedali e 2 obitori'. Al momento non e' possibile verificare indipendentemente la notizia. "Oltre 1.000 morti si contano negli scontri fuori dal Cairo, in tutto il Paese", aggiunge Gehad El-Haddad.  Rabaa, la piazza dei pro-Morsi sgomberata ieri al Cairo dai militari egiziani, "è la nostra Tiananmen". Lo afferma su Twitter il portavoce dei Fratelli Musulmani, Gehad El-Haddad, facendo propri alcuni titoli della stampa internazionale.

Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per un mese e il coprifuoco nelle città principali. Assaltate ed bruciate anche chiese cristiane. Fra le vittime un cameraman inglese, una giornalista egiziana e due figlie di due leader del partito di Morsi. Condanne per l'azione del governo dai paesi dell'area e dell'occidente, a partire dagli Usa. Per protesta si è dimesso il vicepresidente egiziano Mohamed El Baradei.

Erdogan, chi resta silente è colpevole massacri - "Coloro che restano in silenzio davanti a questo massacro sono colpevoli tanto quanto chi lo ha compiuto. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu deve riunirsi rapidamente". Lo ha detto il premier turco Recep Tayyip Erdogan sulla repressione delle piazze pro-Morsi in Egitto.  Il presidente francese François Hollande ha convocato l'ambasciatore dell'Egitto a Parigi, Mohamed Mostafa Kamal, all'Eliseo. Lo scrive la stampa francese citando la presidenza. Hollande chiederà l'immediata fine della repressione e che il regime revochi lo stato d'emergenza.

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