Ci sono ancora strade dissestate dall’alluvione del 2011 nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto. È questa una delle priorità su cui dovrà intervenire a stretto giro l’amministrazione comunale, guidata da Maria Teresa Collica, per evitare che le prossime piogge di fine estate, di norma piuttosto violente, provochino altri disastri. Già dai primi di settembre, quando ritorneranno al lavoro i 41 operai dell’Esa, l’ente di sviluppo agricolo, potrebbe scattare l’intervento per garantire che strade, canali e saie siano completamente sgombri da detriti e vegetazione. Questa priorità è anche del “tavolo tecnico dell’agricoltura”, che si è già riunito nella città del Longano, per fare il punto della situazione e vedere cosa fare per l’ambiente ed il comparto agricolo. A questo “tavolo”sono convocati periodicamente rappresentanti sindacali e della confederazione italiana agricoltori, l’Esa, gli agronomi, la forestale e i comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Castroreale; non è escluso che potranno aggregarsi anche altri comuni, come Rodì Milici. «Sono molteplici gli obiettivi che si vogliono ottenere attraverso questo confronto continuo con tecnici, responsabili di categoria, sindacati e amministratori locali – ha riferito Felice Genovese, presidente dell’ordine degli agronomi e forestali di Messina –Abbiamo stilato una lista, ma non possiamo non dare priorità alle strade di penetrazione agricola, a quelle zone del territorio barcellonese, ancora devastate dagli effetti dell’alluvione. E se noi non provvediamo a ripulire tutto e soprattutto le saie e le strade di accesso alle campagne, se non monitoriamo adeguatamente i terreni, soprattutto quelli a monte –da qui il coinvolgimento del comune di Castroreale – se non facciamo tesoro di quanto è già successo e soprattutto prevenzione, rischiamo ancora di capitolare. Sarebbe veramente l’ennesimo disastro e la nostra zona non può sopportare ancora alluvioni e devastazioni. Visti i precedenti –ha proseguito Genovese – in questo momento, abbiamo tempi e modi per intervenire ». In questa direzione si inquadra l’interrogazione che il gruppo consiliare “Democratici Riformisti” con i consiglieri, Giammarco Bauro, Giosuè Gitto e Antonino Puliafito, ha presentato al sindaco, Maria Teresa Collica; è stato evidenziato che numerose saie che attraversano la città non sono state ancora pulite e alcuni torrenti, come l’Idria e il Longano, sono fortemente compromessi dagli smottamenti e dai crolli causati dalle precedenti alluvioni. Il “tavolo tecnico dell’agricoltura”, comunque, non si occuperà solo di problemi connessi al rischio idrogeologico; in linea generale si discute anche di come far risalire le quotazioni dell’agricoltura, dal distretto del florovivaismo, al mercato contadino, la vendita diretta dei prodotti agricoli, la sanità alimentare, il verde pubblico, l’incentivazione dell’occupazione. Gli operai dell’Esa, che, da lunedì sono attualmente in “stand by” in attesa di ritornare al lavoro, si stanno rivelando molto preziosi nel campo della prevenzione; con i loro mezzi meccanici, hanno già fatto e faranno pulitura di torrenti e canali, bonificheranno zone off limits, faciliteranno il passaggio dell’acqua. «E se è vero che c’è il ritorno alla terra, se c’è una maggiore consapevolezza, come un tempo, dell’importanza dell’agricoltura – ha concluso Felice Genovese, –potremmo dare maggiore impulso all’occupazione e in questo modo, verrà garantita anche la regimentazione, che era il “pane quotidiano” dei contadini».
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