"La legge elettorale è il cambiamento più urgente". Così il premier, Enrico Letta nel suo discorso al meeting di Rimini. Il presidente in apertura del suo intervento ha sottolineato che il discorso che due anni fa Giorgio Napolitano fece al meeting di Cl ''non era normale, ha cambiato storia del nostro paese: da quel richiamo alle istituzioni 'parlate il linguaggio della verita è cominciato un cambiamento per il nostro paese e io mai avrei pensato che ci saremmo trovati oggi qui in condizione così diversa''. 'Negli stessi giorni del 2011 saliva lo spread, sembrava la fine del mondo, in queste ultime giornate gli spread sono tornati indietro a prima di quel momento cosi' drammatico. In questi due anni un percorso faticoso e doloroso si e' compiuto'', ha quindi ricordato. Poi ha detto: ''Non possiamo dire che a febbraio non è successo nulla, è successo un terremoto che ha riguardato tutte forze politiche e ha cambiato il modo di essere dei cittadini italiani. Quella è stata l'ultima richiesta alla politica di cambiare e noi non possiamo essere sordi''.
Il presidente del Consiglio ha quindi rilevato che l'Italia ''è il paese dei guelfi e ghibellini, del tutti contro tutti'' ma ''l'identità solida non ha paura dell'incontro: si e' convincenti se si ha una visione credibile se si realizzano le cose, non si è convincenti se il consenso si usa solo per evitare che arrivi il nemico. E' modo di far politica che non mi appartiene''.
''Non lasceremo soli i giovani: lavoreremo e faremo di tutto perché riescano ad avere opportunità. Quelle opportunità che altri giovani in altre parti d'Europa hanno già oggi''. Lo dice il presidente del Consiglio Enrico Letta, visitando una mostra sull'Europa al Meeting di Cl. ''Grazie a un'Europa e a un'Italia migliore - ha concluso Letta - daremo ai giovani questa opportunità''.