"Centinaia di martiri e di feriti, tra cui donne e bambini, sono il risultato del barbaro uso di gas letali da parte del regime criminale nelle città dell'est Ghouta". Lo denunciano i Comitati locali di coordinamento siriani. Secondo attivisti citati dalla Reuters, i morti sono 213. Secondo quelli sentiti da Al Arabiya, sono almeno 500.
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, decine di persone sono rimaste uccise o ferite nei bombardamenti della notte dell'esercito siriano nelle zone della Ghouta. "Dopo mezzanotte, le forze del regime hanno intensificato le operazioni militari, ricorrendo all'aviazione e ai lanciagranate, causando decine di morti e feriti" ha reso noto l'Osservatorio.
Fonti del governo siriano, citate dall'agenzia ufficiale Sana hanno smentito l'uso di armi chimiche in un bombardamento sulla regione della Ghouta, vicino a Damasco, affermando che si tratta solo di "un tentativo di ostacolare il lavoro degli ispettori dell'Onu sulle armi chimiche", attualmente in Siria. Gli ispettori, arrivati domenica, devono accertare l'eventuale uso di agenti chimici in tre localita': una dove il regime accusa i ribelli di averli impiegati, altri due dove sotto accusa sono i lealisti. I movimenti e le attivita' della squadra di ispettori, guidata dallo svedese Ake Sellstrom, sono tenute segrete. Non si sa quindi dove si trovino in questo momento gli esperti delle Nazioni Unite, ma l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ong) ha rivolto un appello a loro e alla Croce Rossa perche' "si rechino immediatamente nelle aree devastate dai bombardamenti per verificare queste informazioni" e "per dare dare assistenza e cure mediche alle persone che ne hanno bisogno".