Il ministro degli Esteri francese ha detto che se gli attacchi con armi chimiche in Siria fossero confermati, sarebbe necessario rispondere con la forza.
Se il consiglio di sicurezza dell'Onu non fosse in grado di prendere una decisione sui presunti attacchi con armi chimiche in Siria, le decisioni dovrebbero essere prese "in altri modi". Lo ha detto in tv il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, aggiungendo che "non è in discussione di mandare truppe sul campo".
Le Forze Armate del presidente siriano Bashar al-Assad hanno bombardato oggi i sobborghi di Damasco in mano ai ribelli, secondo quanto rivelato dagli stessi attivisti, mantenendo la pressione sulla regione assediata un giorno dopo che l'opposizione ha accusato l'esercito di aver ucciso con i gas centinaia di persone in un attacco con armi chimiche. Razzi lanciati da vari lanciamissili e artiglieria pesante hanno colpito i sobborghi orientali di Jobar e Zamalka, aree tra quelle prossime alla capitale coinvolte negli attacchi che ieri hanno ucciso tra 500 e 1.300 persone
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu esprime "forte preoccupazione" per le accuse sull'uso di armi chimiche in Siria e apprezza la "determinazione" del Segretario Generale Ban Ki moon per assicurare una inchiesta "rapida e imparziale" su quanto accaduto.
''Riuscire a fare chiarezza è la cosa piu' importante, perche' il regime e i russi danno un'altra versione, piu' o meno interessata''. Cosi' il ministro degli Esteri Emma Bonino a Radio 1 sul presunto utilizzo di armi chimiche da parte di Damasco in Siria. L'Ue, ha aggiunto, ''si è mossa perche' gli ispettori Onu presenti a Damasco siano autorizzati ad una inchiesta immediata, perche' la gravità dell'episodio non sfugge a nessuno, ed è importante capire da un'organizzazione terza cosa è successo''.
L'Iran, principale alleato regionale del regime siriano, ha respinto le accuse di utilizzo di armi chimiche da parte di Damasco. Lo rende noto l'agenzia officiale Irna. ''Se le notizie sull'utilizzo di armi chimiche fossero esatte, certamente sarebbero state utilizzate da gruppi terroristi e takfir (estremisti sunniti), che hanno dimostrato di non fermarsi di fronte ad alcun crimine'', ha dichiarato il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, alludendo ai ribelli che vogliono far cadere Assad.