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Siria, gli Stati Uniti
pronti ad attaccare

Il Dipartimento di Stato Usa ha annunciato che sarà rinviato l'incontro previsto con la Russia domani, 28 agosto. La decisione è messa in relazione alla necessità di elaborare una risposta adeguata all'uso delle armi chimiche in Siria.

L'incontro rinviato era in programma per domani a L'Aia tra i diplomatici di Stati Uniti e Russia. Si puntava a discutere il progetto di una conferenza di pace per porre fine alla guerra civile in Siria. Un alto funzionario del Dipartimento di Stato Usa ha però annunciato il rinvio a causa delle ''consultazioni in corso per trovare una risposta appropriata dopo l'attacco con armi chimiche in Siria, il 21 agosto''. L'incontro più in dettaglio doveva essere tra Wendy Sherman, sottosegretario per gli affari politici al Dipartimento di Stato, l'ambasciatore degli Stati Uniti in Siria Robert Ford, e i ministri russi Gennady Gatilov e Mikhail Bogdanov. ''Lavoreremo con i nostri colleghi russi per riprogrammare l'incontro'', ha detto l'alto funzionario, aggiungendo che l'uso recente di sostanze chimiche nel paese dimostra la necessità di arrivare ad una soluzione politica definitiva e duratura per porre fine allo spargimento di sangue in Siria.

Rinvio Usa incontro Ginevra 2, rammarico Mosca - Mosca si rammarica per la decisione degli Usa di cancellare l'incontro bilaterale russo-americano per la discussione della convocazione della conferenza di pace sulla Siria: lo ha twittato il viceministro degli esteri Ghennadi Gatilov. L'incontro era previsto domani all'Aia ma Washington ha comunicato la decisione di rinviarlo.

Il dipartimento di Stato Usa, riferisce Itar-Tass, ha deciso di rinviare l'incontro perchè sono in corso consultazioni sulla risposta adeguata all'attacco con l'uso di armi chimiche. ''L'elaborazione dei parametri per la soluzione politica in Siria sarebbe molto utile proprio ora in cui su questo Paese incombe un'azione militare'', si legge nell'account twitter di Gatilov, che esprime rammarico per la cancellazione dell'incontro.

Iran, attacco avrebbe gravi conseguenze in Mo - L'Iran, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, ha ribadito che un attacco alla Siria avrebbe ''gravi conseguenze'' in ''tutta la regione mediorientale''. Serve una ''soluzione politica'' alla crisi siriana e ha espresso la speranza di Teheran che i ''leader europei'' prendano ''sagge decisioni'' evitando l'attacco.

Il portavoce, Abbas Araqchi, ha precisato che le "gravi conseguenze" sarebbero provocate da "qualsiasi azione militare" contro la Siria e ha sottolineato che questo è il momento di essere cauti per evitare che la situazione vada "fuori controllo": uno sviluppo, ha detto il portavoce iraniano, "che speriamo non accada". Teheran comunque, ha annunciato Araqchi, farà "del suo meglio" per evitare un conflitto e "speriamo che tutti tornino indietro" alla ricerca di una "soluzione politica".

Siria: Russia, aggirare Onu conseguenze catastrofiche - Per la Russia i tentativi di aggirare il Consiglio di Sicurezza Onu “creano per l’ennesima volta pretesti artificiali infondati per un intervento militare nella regione, gravidi di nuove sofferenze in Siria e conseguenze catastrofiche per Medio Oriente e Nord Africa Nord”. Lo dichiara oggi Alexander Lukashevich, portavoce del Ministero degli Esteri russo.

Riguardo alle prove ''inconfutabili'' sull'uso da parte del regime di Damasco di armi chimiche di cui gli Stati Uniti sarebbero in possesso secondo quanto dichiarato ieri dal segretario di Stato americano John Kerry, queste secondo Lukashevich ''non sono state tuttavia ancora presentate''. Ieri in una telefonata con il premier britannico David Cameron, il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che a suo avviso ''non ci sono ancora prove che l'attacco del 21 agosto sia stato opera delle forze di Assad''.

Stampa, Obama valuta attacco durata limitata - Il presidente Barack Obama sta valutando un attacco militare contro la Siria ''di portata e di durata limitate''. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali l'attacco potrebbe durare non piu' di due giorni ed essere eseguito con missili lanciati dal mare contro target militari non legati direttamente all'arsenale chimico.

Kerry, attacchi chimici su larga scala - ''Siamo in possesso di molte informazioni circa il ricorso alle armi chimiche, e molte altre le stiamo valutano assieme agli alleati''. Lo ha detto John Kerry, Segretario di Stato Usa, parlando un uso ''indiscriminato'' e ''su larga scala''.

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