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Ong: oltre 110.000
morti in Siria

Oltre 110.000 persone sono rimaste uccise in Siria dall'inizio della rivolta contro il regime di Bachar al-Assad, a marzo 2011. Lo rende noto l' Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo, specificando che oltre 40.000 vittime sono civili, circa 22.000 ribelli e oltre 45.000 tra forze governative e le milizie lealiste.

Anche se è costretta ad aspettare gli Stati Uniti per un intervento in Siria, la Francia ha già in mano le prove che Damasco è in possesso di 1.000 tonnellate di agenti chimici tossici. Lo rivela oggi il domenicale Le Journal du Dimanche, affermando di pubblicare documenti riservati degli 007 sul laboratorio centrale dell'arsenale chimico di Assad, a Barzah. Secondo il giornale, il documento consta di 4 pagine già in mano alle massime autorità dello stato, intenzionate a renderlo pubblico nei prossimi giorni.

Si tratta di migliaia e migliaia di foto, video e documenti, accumulati dalle spie francesi in anni di lavoro in Siria. Stando ai servizi francesi, i siriani sono in possesso di oltre mille tonnellate di agenti chimici tossici, che rappresentano "uno degli stock operativi più importanti del mondo, senza alcuna prospettiva di una distruzione programmata, in assenza di volontà di adesione di Damasco alla convenzione che mette al bando le armi chimiche". Si tratterebbe di diverse centinaia di tonnellate di iprite, decine di tonnellate di VX, la sostanza chimica da guerra più tossica che si conosca, e diverse centinaia di tonnellate di gas sarin. Nel rapporto si parla anche del lavoro di scienziati siriani per mettere a punto l'iprite azotata e un gas neurotossico più aggressivo del sarin.

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