L'incontro avvenuto a maggio 1974, cui erano presenti Gaetano Cinà, Dell'Utri, Stefano Bontade, Mimmo Teresi e Berlusconi, ha ''siglato il patto di protezione di Berlusconi''. Lo si legge nella sentenza Dell'Utri. ''L'incontro - è scritto - ha costituito la genesi del rapporto che ha legato l'imprenditore e la mafia con la mediazione di Dell'Utri''
''In virtù di tale patto - proseguono - i contraenti (Cosa nostra da una parte e Silvio Berlusconi dall'altra) e il mediatore contrattuale (Marcello Dell'Utri), hanno conseguito un risultato concreto e tangibile costituito dalla garanzia della protezione personale all'imprenditore tramite l'esborso di somme di denaro che quest'ultimo ha versato a Cosa nostra tramite Dell'Utri, che mediando i termini dell'accordo, ha consentito che l'associazione mafiosa rafforzasse e consolidasse il proprio potere''.
L'incontro dunque ''segna l'inizio del patto che legherà Berlusconi, Dell'Utri e Cosa nostra fino al 1992 - aggiungono i giudici nelle 477 pagine della sentenza - E' da questo incontro che l'imprenditore milanese, abbandonando qualsiasi proposito (da cui non è parso ma sfiorato) di farsi proteggere da rimedi istituzionali, è rientrato sotto l'ombrello di protezione mafiosa assumendo Vittorio Mangano ad Arcore e non sottraendosi ma all'obbligo di versare ingenti somme di denaro alla mafia, quale corrispettivo della protezione''. (ANSA).
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