"Mi sono distratto, andavo a 190 km, invece che a 80 km. Poveri passeggeri, spero non ci siano morti". Sono queste le prime parole pronunciate, al telefono, da Francisco Jose' Garzon conducente del treno deragliato lo scorso 24 luglio scorso nei pressi di Santiago de Compostela provocando 79 vittime (tra cui l'italiano Dario Lombardi) e 147 feriti. La telefonata, pubblicata dal quotidiano El Pais, e' stata effettuata dal macchinista pochi minuti dopo l'incidente, quando era ancora intrappolato all'interno del treno. "Devono esserci feriti, il treno si è ribaltato, non riesco ad uscire. Poveri passeggeri, spero non ci siano morti", dice agitato Garzon ad un suo collega. Il macchinista, che è accusato di omicidio plurimo, ammette anche di andare al doppio della velocità consentita e di essersi distratto. E alla fine della telefonata racconta di essersi lamentato in passato con la sicurezza per la pericolosità della curva in cui è avvenuto l'incidente. "L'ho detto che era pericolosa, che un giorno sarebbe potuto accadere qualcosa del genere". (ANSA).