''Queste manovre sono alla base dei segnali positivi di ripresa che si stanno vedendo in questi mesi''. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, al Forum Ambrosetti a Cernobbio, ricordando le misure prese dall'esecutivo, dalla cancellazione dell'Imu al rimborso dei crediti della P.A.
''Vogliamo creare una task force che faccia la differenza'' sul fronte dei tagli della spesa pubblica: e' la misura annunciata dal ministro dell'Economia. Oltre al commissario straordinario vi faranno parte ministero dell'economia, Ragioneria dello Stato e Bankitalia. Per la task force, ha detto, il governo metterà a disposizione risorse importanti del ministero dell'economia e della ragioneria dello Stato: su queste risorse, ha spiegato, ''abbiamo intenzione di lavorare con Bankitalia, Istat e Corte dei Conti''. ''Non si fa un favore a nessuno facendo credere che c'è una grande forbice che può tagliare cifre di importo significativo dalla mattina alla sera. E' un lavoro faticoso che va portato avanti con determinazione e dettaglio'', ha aggiunto. ''Riteniamo che il lavoro potrà essere fatto dal commissario sarà necessario per avere significativi tagli della spesa'', ha concluso Saccomanni.
''Se si legge in filigrana'' il programma comune di Confindustria e sindacati - ha aggiunto il ministro - ''mostra un conto della spesa molto elevato e immediatamente posto a carico del bilancio statale con poco realismo''. Il ''programma di Confindustria e sindacati va molto nella direzione che abbiamo indicato'', ha spiegato Saccomanni nel corso del suo intervento, ma è ''scarso su quello che possa essere il contributo che sistema delle imprese e delle forze sindacali possono dare'' al rilancio dell'economia nazionale e del sistema paese.
''Il quadro internazionale sta migliorando, c'è sempre maggior consenso per promuovere crescita, occupazione e lotta all' evasione fiscale'', ha detto il ministro dell'economia chiudendo l'intervento al workshop Ambrosetti. Tutto questo servirà anche a livello nazionale ''per portare avanti gli obiettivi che ci stiamo dando''.
''Fiducioso e determinato ad andare avanti'', per ''fare bene'' il suo dovere ''nell'interesse del Paese''. E' un Enrico Letta concentrato sull'attività di governo, quello che approda per la prima volta da premier al forum Ambrosetti a Cernobbio, sulle rive del lago di Como. ''A tutto il resto adesso non penso'', dice ai giovani che incontra nello scenario di villa d'Este. E risponde così a chi vorrebbe trascinarlo sul campo delle tribolazioni della maggioranza per le vicende di Silvio Berlusconi. La bussola sono i temi economici, il faro le riforme e la crescita. Anche perché dietro l'ipotesi di una crisi di governo si agita l'ombra dello spread, come sottolinea il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. E la propria sorte politica, sottolinea il premier, è ''l'ultima'' delle sue preoccupazioni: ''Il mio futuro politico - afferma - può finire nel momento in cui finisco questo compito''. La ''concentrazione totale'' è sulla guida del governo del Paese. Lo spettro della rottura della maggioranza delle larghe intese, fa da sfondo all'edizione 2013 del forum Ambrosetti, alla vigilia della riunione della giunta del Senato che dovra' decidere della decadenza di Berlusconi. Da Roma arriva la notizia del suo ricorso alla Corte di Strasburgo contro la condanna. Ma il presidente del Consiglio non intende toccare il tema, né alimentare speculazioni. Anche il commissario europeo Joaquin Almunia conferma di non aver parlato, nel lungo colloquio serale con Letta, di un 'piano b' nel caso lunedì la sua maggioranza di governo dovesse 'saltare'. I temi su cui il capo del governo italiano è concentrato sono le riforme, la crescita e la competitività, sorretto dal risultato, fonte di soddisfazione, incassato al G20 sulle sette priorità indicate. In un incontro con Saccomanni il premier fa il punto in vista dell'autunno, a partire da legge di stabilità e necessità di diminuire la tassazione sul lavoro.
"Sono fiducioso e determinato ad andare avanti nell'interesse del Paese", dice in un'intervista alla Bbc. "Fare bene il mio dovere: concentrazione totale su questo compito, al resto non penso", è il messaggio affidato ai giovani, con cui sembra parlare alla sua maggioranza. L'Italia, è la 'lezione' di Letta, deve "vincere la tentazione della scorciatoia, la prospettiva sempre e solo italo-centrica". Ma se il premier ostenta una proiezione sul futuro che vuol dire determinazione a non cedere alle tensioni e comunque ottimismo per le sorti del governo, a richiamare alla realtà la politica ci pensa il 'tecnico' Saccomanni. "Il primo impatto" di una crisi "sarebbe sui mercati finanziari - avverte - Temo un aumento dei tassi di interesse e un riacutizzarsi dello spread che significa maggiori oneri per gli italiani". Ma anche il ministro dell'Economia si conferma fiducioso: "Penso che la crisi non ci sarà". Anche perché ci sarebbero "nuove tensioni sui mercati di titoli di Stato, che creerebbero problemi di disavanzo", con nuove ripercussioni negative sul debito pubblico, che è "il maggior fattore frenante della crescita".
I segnali positivi su una ripresa "saranno cancellati se si torna a un'incertezza politica interna e internazionale", dichiara, segnalando che questa "è un'eventualità vista con preoccupazione anche dai colleghi del G20". Lo stesso Commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, sottolinea che quando parliamo di ripresa ''dobbiamo essere prudenti, perché in alcuni Paesi, come l'Italia, non c'è ancora''. E il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, alimenta un nuovo fronte di preoccupazione. La crisi di governo porterebbe ''una instabilità finanziaria che vorrebbe dire meno disponibilità per il cuneo fiscale''. Il cui taglio è stato giudicato ''essenziale'' dal premier per rilanciare il claudicante mercato del lavoro italiano.
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